martedì 1 giugno 2010

Cari potenti, adottate la scuola e la ricerca

Tempi duri per tutto ciò che è "sociale" o pubblico: i tagli alla spesa colpiscono, come previsto, coloro che non si possono difendere, non possono eludere, non possono rivalersi sulla classe politica.

Anche se ormai è noto ed arcinoto che il problema n. 1 in Italia è l'evasione fiscale ed il lavoro nero, poco o nulla si fa per porre rimedio a questa piaga economica e sociale: in altre occasioni ho sottolineato che l'evasore fiscale (grande o piccolo che sia) è solo un ladro ed è altrettanto ladro chi opera nel sommerso.

Per approfondimenti a riguardo segnalo i seguenti articoli:
LAVORO IRREGOLARE E POLITICHE PER LA RIEMERSIONE
GLI STUDI DI SETTORE E LA TASSAZIONE DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE E GLI STUDI DI SETTORE

Restano poi intoccati altri "problemini" che ho già segnalato su questo blog: ad esempio i costi della politica che (nonostante le dichiarazioni di principio) rimangono inalterati. L'eliminazione delle Provincie ad esempio non intaccherebbe gli organici del personale dato che possono essere trasferiti ad enti locali già esistenti spostando a questi le competenze professionali e le esistenti risorse economiche attualemnte utilizzate per fare fronte ai relativi oneri. Il fatto è che l'eliminazione delle provincie implica l'eliminazione di una valanga di cariche e sottocariche "politiche" ed è qui che vassalli e valvassini si inalberano. A questi signori infatti non importa nulla nè delle competenze di questi enti e meno che mai della sorte del personale: quello di cui si preoccupano è la perdita di posizioni di rendita (elettorale ed economica). Quello che avviene per le Provincie avviene per tante altre istituzioni e sottoistituzioni: esiste una valanga di commissioni, sottocommissioni, agenzie, tavoli di questo e di quello afferenti agli enti più disparati che non producono nulla e costano un'enormità all'erario. Poichè però è questo sottobosco che alimenta la piramide elettorale e clientelare nazionale, esso non verrà minimamente sfiorato dai tagli.

Lo stesso dicasi delle missioni militari italiane: anche di questo ho parlato recentemente. Visti gli impegni internazionali, posso capire che alcune (e ripeto alcune) missioni devono andare avanti. Ma ve ne sono altre che possono essere eliminate o ridotte riducendo quindi i costi. "Qualcuno" a suo tempo mi disse che le missioni militari italiane all'estero sono un fattore trainante per l'economia: sono ordini alle imprese, sono la vetrina per la nostra industria, sono posti di lavoro soprattutto per tanti giovani del Sud. Ripeto ora quello che dissi a suo tempo: un'idea simile è semplicemente folle e smentita dai fatti. I settori economici da incentivare sono ben altri e ben altri comparti devono dare occasione di lavoro... Ma lasciamo perdere.

A rappresentare poi la ciliegina sulla torta (di dimensioni piuttosto misere visti i tagli) ci sono poi alcuni contrasti stridenti che non si sa bene se facciano ridere o se facciano piangere. Tanto per dare un'idea della follia di questi giorni basta ascoltare un notiziario qualsiasi o leggere un quotidiano. Prima arrivano le notizie dei tagli, dei sacrifici, dei posti di lavoro che andranno perduti, della difficoltà delle famiglie ad andare avanti (difficoltà che si amplificheranno nel tempo visto che gli stipendi pubblici sono stati congelati ma i prezzi no), poi alla fine arrivano le notizie di sport dove si sentono i compensi dei calciatori o gli ingaggi o le penali degli allenatori con cifre da milioni di euro.

E' da questi estremi che si percepiscono lo squilibrio mentale/sociale e l'ineguaglianza dilagante in Italia: c'è chi deve tirare la cinghia e chi invece guadagnerà a più non posso da questa crisi. E questo vale per i singoli individui come per interi settori economici.
Basta fare un giro per le scuole pubbliche o per i centri di ricerca per capire che ormai siamo arrivati alla frutta. Il peggio poi non è ancora arrivato perchè gli effetti dei tagli si vedranno a partire del prossimo autunno.

Per questo lancio allora la seguente proposta.

Cari i miei potenti (participio presente di " potere"), chiunque voi siate.
Che voi siate calciatori, allenatori, piloti o altri sportivi facoltosi, VIP dello spettacolo o della TV, grandi manager, banchieri, politici di ogni risma e grado (a partire dal Presidente della Repubblica fino alla fine della scala politica), grandi dirigenti pubblici e funzionari, ufficiali delle forze armate ecc... ecc...

Adottate una scuola, un centro di ricerca, un laboratorio, una biblioteca, un istituto culturale, un teatro, un parco. Oppure acquistate uno spazio verde, preservatelo dalla speculazione, bonificatelo e mettetelo a disposizione di tutti.

Tutto questo ha bisogno di aiuto e di un sostegno economico. Insomma date una mano a qualcosa che sia "pubblico", che sia un bene di tutti.

Date un segno, fate vedere quello che sapete fare...

Grazie in anticipo.

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