I recenti sviluppi della grottesca scena politica italiana, mi fanno venire una voglia matta di esprimere i miei commenti. E invece mi astengo. Con uno sforzo ciclopico ho deciso di non commentare a caldo perchè sono sicuro che scriverei delle cose, sull'onda dell'impulsività, di cui magari finirei con il pentirmene.
E che diavolo sarà mai? Continuo a contare fino a dieci e rimando: sì, è meglio rimandare...
Comunque mentre tutti bisticciano, l'Italia va a rotoli. Questo è l'unico, vero e tangibile dato di fatto. Il resto sono chiacchiere e broccoletti.
La disoccupazione giovanile, la mancanza di opportunità, la scuola e la ricerca scientifica a pezzi, il nostro patrimonio storico e culturale che si disintegra, intere regioni che finiscono sommerse dopo la pioggia... e questi litigano...
Stiamo calmi... Stiamo calmi...
E che diavolo sarà mai? Continuo a contare fino a dieci e rimando: sì, è meglio rimandare...
Comunque mentre tutti bisticciano, l'Italia va a rotoli. Questo è l'unico, vero e tangibile dato di fatto. Il resto sono chiacchiere e broccoletti.
La disoccupazione giovanile, la mancanza di opportunità, la scuola e la ricerca scientifica a pezzi, il nostro patrimonio storico e culturale che si disintegra, intere regioni che finiscono sommerse dopo la pioggia... e questi litigano...
Stiamo calmi... Stiamo calmi...
3 commenti:
A proposito di Italia che va a rotoli: ero giovane, quando sentivo ripetere quell'indovinello che chiedeva quale fosse la differenza tra l'Italia e la macchina fotografica. Adesso non sarebbe più proponibile, solo perché la tecnologia ci ha fornito le fotocamere digitali. Per il resto, tutto è come prima (o decisamente peggio). I rotoli però sono diventati rotoloni.
Eh sì! Certe battute magari invecchiano, ma la sostanza è sempre la stessa.Il grande peggioramento della situazione è stato anche reso visibile ad esmepio dall'atmosfera che si è respirata nella trasmissione "Vieni via con me". Ho seguito Benigni con grande attenzione: la sua grande simpatia ed ironia sono sempre imbattibili. Eppure l'alone di tristezza che si respirava durante la sua esibizione era enorme. Prova a vedere come era Benigni 10 anni fa...
Il potere economico, imprenditoriale, finanziario e culturale di questo disgraziato paese vuole cambiare "cavallo" e cambiarsi d'abito: si ristruttura la maschera per continuare come prima.
A noi rimane l'utopia del bene comune, a loro l'obbiettivo del bene individuale.
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