Giorni fa un amico, sostenitore del bio e che vive in una grande città del Nord Italia mi ha detto che dalle sue parti il biologico non va perchè considerato dai più "una cosa di sinistra".
Lì per lì, pur essendomi meravigliato di questa constatazione, non ci ho riflettuto più di tanto: poi però ripensandoci per bene ho cominciato a preoccuparmi.
Se così fosse, effettivamente ci sarebbe da preoccuparsi seriamente soprattutto per le capacità intellettive dei nostri concittadini circa alcune tematiche chiave dell'esistenza di tutti: posso comprendere che il cinismo in Italia sia arrivato alle stelle, ma fino a questo punto non pensavo che si potesse arrivare.
Il Biologico è di sinistra? E la tutela dell'ambiente? E la valorizzazione delle tradizioni contadine? E i prodotti tipici locali? E l'architettura rurale, la biodiversità, le risorse idriche, il paesaggio?
Insomma, alcune persone ritengono che ci si debba rimpinzare di fitofarmaci o pesticidi per non tradire il proprio credo politico? Oppure che si possa scaricare nell'aria enormi quantità di CO2 con dei giganteschi SUV perchè ritentuta coerente con una pseudo-scelta politica? Siamo arrivati a questo punto? Essere simpatizzante di un partito politico o di un altro rendebbe quindi variabile la nostra responsabilità nei confronti dell'ambiente che ci circonda. Se così fosse, questa sarebbe pura follia.
Viene da pensare quindi che anche su questi temi si stia creando una polarizzazione estremizzata, un bipolarismo legato ai modelli di consumo e stili di vita. Insomma stiamo vivendo all'interno di un'interessante fase in cui non solo si mira a trasformare l'impalcatura istituzionale di questo miserevole Paese, non solo a trasformare i cittadini in consumatori, non solo a trasmutare le elezioni politiche in sondaggi commerciali, ma anche a sradicare completamente le persone dall'essenza stessa delle loro esistenze. In breve questo è certamente un processo di modernizzazione, ma di modernizzazione della stupidità umana.
Nel frattempo però il biologico italiano soffre di una pericolosa indifferenza che potrebbe confermare questo trend e rappresentare pertanto un segnale di tutto questo: il biologico non è di moda, non è trendy, è di sinistra, è perdente, è sfigato. Non interessa...
A tale proposito riporto questo articolo apparso su Green Planet su cui bisognerebbe riflettere.
Francamente mi sembra una specie di pericoloso segnale d'allarme.
Lasciamo quindi perdere queste acrobazie neuroniche e ogni volta che è possibile sosteniamo il biologico italiano con le nostre scelte alimentari e con la massima diffusione possibile di informazioni, eventi, esperienze e notizie.
Lì per lì, pur essendomi meravigliato di questa constatazione, non ci ho riflettuto più di tanto: poi però ripensandoci per bene ho cominciato a preoccuparmi.
Se così fosse, effettivamente ci sarebbe da preoccuparsi seriamente soprattutto per le capacità intellettive dei nostri concittadini circa alcune tematiche chiave dell'esistenza di tutti: posso comprendere che il cinismo in Italia sia arrivato alle stelle, ma fino a questo punto non pensavo che si potesse arrivare.
Il Biologico è di sinistra? E la tutela dell'ambiente? E la valorizzazione delle tradizioni contadine? E i prodotti tipici locali? E l'architettura rurale, la biodiversità, le risorse idriche, il paesaggio?
Insomma, alcune persone ritengono che ci si debba rimpinzare di fitofarmaci o pesticidi per non tradire il proprio credo politico? Oppure che si possa scaricare nell'aria enormi quantità di CO2 con dei giganteschi SUV perchè ritentuta coerente con una pseudo-scelta politica? Siamo arrivati a questo punto? Essere simpatizzante di un partito politico o di un altro rendebbe quindi variabile la nostra responsabilità nei confronti dell'ambiente che ci circonda. Se così fosse, questa sarebbe pura follia.
Viene da pensare quindi che anche su questi temi si stia creando una polarizzazione estremizzata, un bipolarismo legato ai modelli di consumo e stili di vita. Insomma stiamo vivendo all'interno di un'interessante fase in cui non solo si mira a trasformare l'impalcatura istituzionale di questo miserevole Paese, non solo a trasformare i cittadini in consumatori, non solo a trasmutare le elezioni politiche in sondaggi commerciali, ma anche a sradicare completamente le persone dall'essenza stessa delle loro esistenze. In breve questo è certamente un processo di modernizzazione, ma di modernizzazione della stupidità umana.
Nel frattempo però il biologico italiano soffre di una pericolosa indifferenza che potrebbe confermare questo trend e rappresentare pertanto un segnale di tutto questo: il biologico non è di moda, non è trendy, è di sinistra, è perdente, è sfigato. Non interessa...
A tale proposito riporto questo articolo apparso su Green Planet su cui bisognerebbe riflettere.
Francamente mi sembra una specie di pericoloso segnale d'allarme.
Lasciamo quindi perdere queste acrobazie neuroniche e ogni volta che è possibile sosteniamo il biologico italiano con le nostre scelte alimentari e con la massima diffusione possibile di informazioni, eventi, esperienze e notizie.
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