Lunedì 5 ottobre 2009 alle ore 10, verrà proiettato il film-documentario “Cerca la Ricerca”. Il film sarà proiettato a Roma nell’Aula Pocchiari dell’Istituto Superiore di Sanità (in Viale Regina Elena n. 299) durante una assemblea nazionale fuori sede dei lavoratori degli enti pubblici di Ricerca.
Il film racconta la cronaca di una giornata passata negli enti pubblici di Ricerca, un settore critico per lo sviluppo sociale, economico e culturale di una società moderna che da decenni, a causa del totale disinteresse dei Governi sia di destra che di sinistra, soffre non solo di una carenza di risorse economiche. A pesare su questo settore è fondamentalmente il totale disinteresse sia della politica che dell'opinione pubblica: la ricerca scientifica italiana non è vista come una priorità, come un settore capace di produrre ricchezza materiale ed immateriale od occupazione altamente qualificata.
La ricerca italiana soffre quindi del fatto che la società italiana, di cui questa classe politica ne è degna espressione, è culturalmente una società anti-scientifica dove regnano i pregiudizi, le polemiche sull'ora di religione, la superstizione, le processioni... Tutto questo si riverbera anche sul dibattito politico e pubblico: come nel caso del bassissimo profilo con cui vengono affrontate nel nostro Paese tante importanti tematiche ambientali, sanitarie o etiche.
Fintanto che non avverrà questa rivoluzione culturale, la ricerca italiana sarà sempre percepita come qualcosa di lontano e di inutile per il progresso della nostra società: del resto se non si investe in ricerca non si può creare un humus necessario per attivare questa rivoluzione. Un bel circolo vizioso che tuttavia rende in termini politici perchè non fa altro che generare dei "non pensanti" pronti ad applaudire questo o quello, ma incapaci di possedere un pensiero critico.
Con buona pace dei migliaia di precari e dei tanti ricercatori impegnati seriamente a fare, nonostante tutto, il loro lavoro.
Con l'occasione leggetevi pure questo articolo apparso su MicroMega.
Il film racconta la cronaca di una giornata passata negli enti pubblici di Ricerca, un settore critico per lo sviluppo sociale, economico e culturale di una società moderna che da decenni, a causa del totale disinteresse dei Governi sia di destra che di sinistra, soffre non solo di una carenza di risorse economiche. A pesare su questo settore è fondamentalmente il totale disinteresse sia della politica che dell'opinione pubblica: la ricerca scientifica italiana non è vista come una priorità, come un settore capace di produrre ricchezza materiale ed immateriale od occupazione altamente qualificata.
La ricerca italiana soffre quindi del fatto che la società italiana, di cui questa classe politica ne è degna espressione, è culturalmente una società anti-scientifica dove regnano i pregiudizi, le polemiche sull'ora di religione, la superstizione, le processioni... Tutto questo si riverbera anche sul dibattito politico e pubblico: come nel caso del bassissimo profilo con cui vengono affrontate nel nostro Paese tante importanti tematiche ambientali, sanitarie o etiche.
Fintanto che non avverrà questa rivoluzione culturale, la ricerca italiana sarà sempre percepita come qualcosa di lontano e di inutile per il progresso della nostra società: del resto se non si investe in ricerca non si può creare un humus necessario per attivare questa rivoluzione. Un bel circolo vizioso che tuttavia rende in termini politici perchè non fa altro che generare dei "non pensanti" pronti ad applaudire questo o quello, ma incapaci di possedere un pensiero critico.
Con buona pace dei migliaia di precari e dei tanti ricercatori impegnati seriamente a fare, nonostante tutto, il loro lavoro.
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