Si sta diffondendo sempre di più in Italia l'idea che l'Europa sia solo un'idea cinica e nient'altro. Il fatto che nessun Paese europeo intenda condividere con l'Italia l'emergenza immigrazione dal nord Africa sembra avallare questa idea. In effetti non è che sia una grandissima novità: si è più volte sostenuto che l'Europa cui così tante volte abbiamo fatto riferimento non sia altro che l'Europa dei banchieri, degli affaristi, dei finanzieri, dei manager. Il più delle volte l'Europa si materializza in una ossificata burocrazia, con una potente Commissione ed un debole Parlamento. Tante volte sono emerse divergenze: manca una politica estera comune, una difesa comune, una scuola-università-ricerca comune.
Però tutto questo credo che sia solo una parte della spiegazione del gelo europeo di fronte alle richieste italiane di solidarietà ed aiuto di fronte all'emergenza immigrazione. Mi viene infatti da pensare che il rifiuto europeo possa essere anche il risultato di una poco consistente politica estera finora portata avanti da questo governo. Oltretutto quella poca politica estera che è stata condotta finora è stata fatta confidando solo ed esclusivamente su azioni personali del presidente del consiglio.
Una politica estera "personalistica", priva di una strategia, non può produrre risultati durevoli. Oltretutto questo personalismo è stato fondato sulla "simpatia" e sull'opportunismo: simpatia per Putin, Lukashenko, Gheddafi, W. Bush, ecc...
La politica della simpatia però ha anche un rovescio: quello dell'antipatia. Tante volte il presidente del consiglio non ha nascosto la sua antipatia per alcuni leader europei come ad esempio Angela Merckel che è stata vittima dei suoi sgarbi ed atti del tutto poco consoni alla carica da lui ricoperta. E alla fine l'antipatia diventa reciproca e si paga.
C'è purtroppo un ulteriore fattore. Chiunque abbia viaggiato all'estero in questi ultimi anni oppure abbia dei contatti a livello internazionale sa benissimo che mai come in questo periodo il prestigio dell'Italia all'estero abbia toccato un livello bassissimo che più basso non si può. All'estero le vicende personali del presidente del consiglio, e le centinaia di nostri connazionali plaudenti e consenzienti, ci sono costate un'immagine di un Paese di buffoni, ciarlatani, erotomani, imbroglioni, mascalzoni, ecc... ecc... Tutti i peggiori luoghi comuni sull'Italia e sugli Italiani sono stati esasperati. Difficile in queste condizioni prendere le distanze e dimostrare che non siamo tutti così: non tutti hanno l'amichetta russa di 18 anni, l'abbronzatura perenne, un palmares di evasione fiscale da paura, i capelli tinti, l'occhialone da mosca, il mega SUV, debiti e imbrogli. C'è anche dell'altro in Italia, ma con questa classe politica ed il suo seguito di ruffiani è difficile dimostrarlo.
Insomma credo che alla fine tutte queste cose messe insieme un certo peso ce lo hanno, eccome. Diciamo che l'Europa non ci sopporta più e, almeno in queste settimane, non fa nulla per nasconderlo.
Ci vorrebbe un po' più di dignità per voltare pagina e riguadagnare un po' di stima in casa e fuori.
Però tutto questo credo che sia solo una parte della spiegazione del gelo europeo di fronte alle richieste italiane di solidarietà ed aiuto di fronte all'emergenza immigrazione. Mi viene infatti da pensare che il rifiuto europeo possa essere anche il risultato di una poco consistente politica estera finora portata avanti da questo governo. Oltretutto quella poca politica estera che è stata condotta finora è stata fatta confidando solo ed esclusivamente su azioni personali del presidente del consiglio.
Una politica estera "personalistica", priva di una strategia, non può produrre risultati durevoli. Oltretutto questo personalismo è stato fondato sulla "simpatia" e sull'opportunismo: simpatia per Putin, Lukashenko, Gheddafi, W. Bush, ecc...
La politica della simpatia però ha anche un rovescio: quello dell'antipatia. Tante volte il presidente del consiglio non ha nascosto la sua antipatia per alcuni leader europei come ad esempio Angela Merckel che è stata vittima dei suoi sgarbi ed atti del tutto poco consoni alla carica da lui ricoperta. E alla fine l'antipatia diventa reciproca e si paga.
C'è purtroppo un ulteriore fattore. Chiunque abbia viaggiato all'estero in questi ultimi anni oppure abbia dei contatti a livello internazionale sa benissimo che mai come in questo periodo il prestigio dell'Italia all'estero abbia toccato un livello bassissimo che più basso non si può. All'estero le vicende personali del presidente del consiglio, e le centinaia di nostri connazionali plaudenti e consenzienti, ci sono costate un'immagine di un Paese di buffoni, ciarlatani, erotomani, imbroglioni, mascalzoni, ecc... ecc... Tutti i peggiori luoghi comuni sull'Italia e sugli Italiani sono stati esasperati. Difficile in queste condizioni prendere le distanze e dimostrare che non siamo tutti così: non tutti hanno l'amichetta russa di 18 anni, l'abbronzatura perenne, un palmares di evasione fiscale da paura, i capelli tinti, l'occhialone da mosca, il mega SUV, debiti e imbrogli. C'è anche dell'altro in Italia, ma con questa classe politica ed il suo seguito di ruffiani è difficile dimostrarlo.
Insomma credo che alla fine tutte queste cose messe insieme un certo peso ce lo hanno, eccome. Diciamo che l'Europa non ci sopporta più e, almeno in queste settimane, non fa nulla per nasconderlo.
Ci vorrebbe un po' più di dignità per voltare pagina e riguadagnare un po' di stima in casa e fuori.
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