Sono sempre stato dell'idea che, ove possibile, la bicicletta resta un mezzo di trasporto estremamente valido. Non inquina, non consuma e ti tiene pure in forma. In tanti casi riesci pure a sportarti più velocemente dato che un numero esorbitante di automobili è, per definizione, costretto a procedere più lentamente. Eppure dalle mie parti usare la biciletta è un'impresa. Non ci sono piste ciclabili e, vista la totale assenza di educazione stradale degli automibilisti nei confronti delle bici e la mancanza di rispetto nei confronti di chicchessia, andare in bicicletta è anche pericoloso.
Le strade poi sono in condizioni spesso pessime e si rischia di cadere in qualche voragine o tornare a casa con il morbo di Parkinson per le continue vibrazioni subìte da strade frantumate.
Non voglio soffermarmi sul caso delle grandi città: capisco che lì è tutto più difficile. Però in provincia e nei piccoli centri perchè è così difficile poter usare la bici? Perchè noi provinciali ogni volta dobbiamo assumere il peggio del peggio dei vizi delle grandi città? Perchè si devono vedere paesetti soffocati dalle macchine o borghi medievali usati come parcheggi selvaggi?
La cosa buffa è che mi è anche capitato di rivolgere queste domande ad un amministratore locale. Mi è stato risposto che la bicicletta è una "cosa da bambini" (sic). I "grandi" vanno in giro con la macchina e non hanno tempo da perdere con queste cose a meno che non facciano dello sport.
Allora, siccome voglio sentirmi libero di poter usare la bici quando voglio e non sentirmi trattato come un bambino deficiente, suggerirei a tutti gli amministratori locali che la pensano in questo modo di leggere il libro di Illic "Elogio della Bicicletta" ed anche questo articolo di Terranauta.
Bisognerebbe cominciare "pretendere" un po' più di rispetto ed intelligenza oltre che ovviamente le piste ciclabili ed i centri chiusi al traffico di queste stramaledettissime automobili!
Le strade poi sono in condizioni spesso pessime e si rischia di cadere in qualche voragine o tornare a casa con il morbo di Parkinson per le continue vibrazioni subìte da strade frantumate.
Non voglio soffermarmi sul caso delle grandi città: capisco che lì è tutto più difficile. Però in provincia e nei piccoli centri perchè è così difficile poter usare la bici? Perchè noi provinciali ogni volta dobbiamo assumere il peggio del peggio dei vizi delle grandi città? Perchè si devono vedere paesetti soffocati dalle macchine o borghi medievali usati come parcheggi selvaggi?
La cosa buffa è che mi è anche capitato di rivolgere queste domande ad un amministratore locale. Mi è stato risposto che la bicicletta è una "cosa da bambini" (sic). I "grandi" vanno in giro con la macchina e non hanno tempo da perdere con queste cose a meno che non facciano dello sport.
Allora, siccome voglio sentirmi libero di poter usare la bici quando voglio e non sentirmi trattato come un bambino deficiente, suggerirei a tutti gli amministratori locali che la pensano in questo modo di leggere il libro di Illic "Elogio della Bicicletta" ed anche questo articolo di Terranauta.
Bisognerebbe cominciare "pretendere" un po' più di rispetto ed intelligenza oltre che ovviamente le piste ciclabili ed i centri chiusi al traffico di queste stramaledettissime automobili!
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