La proposta dell'attore Beppe Grillo di candidarsi, previo ottenimento della relativa tessera, alla segreteria del PD ha suscitato all'interno di questo partito una reazione, salvo poche eccezioni, sostanzialmente ostile.
Agli occhi dell'osservatore esterno questa reazione ha dato l'impressione di denunciare una sostanziale debolezza del PD. Sembra infatti che questo partito non disponga di quella forza, flessibilità e sicurezza delle proprie idee e delle proprie strutture per reggere un confronto, magari forte, polemico ed ipercritico, da parte di un personaggio particolarmente attivo come Beppe Grillo. Sembra pertanto incapace di reggere il confronto, di misurarsi con onestà, tranquillità e schiettezza con le argomentazioni portate avanti da Grillo. Il PD insomma non è in grado di reggere l'urto del "nuovo": che delusione!
Su quest link è possibile vedere le osservazioni di Beppe Grillo
Le motivazioni addotte per negargli la tessera sono pressochè ridicole: di solito quando qualcuno entra in una sede di qualsiasi partito per fare una tessera gli stendono una passerella vista la fame di tessere che hanno i nostri partiti senza fare tante storie...
A Grillo gli si può imputare di tutto: qualcuno sostiene che sia antipatico, che non fa ridere, si può non essere d'accordo con le idee che sostiene, si può dire che sia un polemico, un demagogo e chi più ne ha più ne metta. Ma non si può dire che sia un disonesto, gravato da avvisi di garanzia od indagato (a differenza di tanti politici: consiglieri comunali, sindaci, deputati, senatori, presidenti di questo o di quello, professori universitari, dirigenti ed amministratori vari, ecc...)
Insomma alla fine sembra che le ragioni che hanno spinto Grillo a candidarsi non siano del tutto infondate. Negandogli la possibilità di candidarsi, alla fine il PD ha dato ragione a Grillo. Ma non basta: quello che è venuto a galla è che appena qualcuno "di fuori", qualcuno che non appartiene al circo della politichina, qualcuno che non è stato invitato, qualcuno che "non è dei nostri", qualcuno di cui "non ci si può fidare", che non dà garanzie di obbedienza, che non può essere tenuto sotto controllo, ebbene se questo qualcuno si avvicina viene immediatamente allontanato. Il grosso problema del "caso" Grillo è proprio questo.
Questo fenomeno di allontanamento sistematico dei cittadini dai partiti avviene regolarmente: quanti e quante Beppe Grillo conosciamo che hanno tentato di fare politica dentro un partito qualsiasi, ma sono stati umiliati, azzittiti, marginalizzati e scavalcati dai soliti "furbetti" e "maneggioni" ed uomini e donne pronte ad ogni compromesso?
E di questo che dobbiamo preoccuparci tutti ovvero di quello che Beppe Grillo ha portato alla luce e dei tanti e tante Beppe Grillo che non arrivano alla cronaca: dobbiamo preoccuparci della totale impermeabilità dei partiti politici italiani nei confronti delle spinte sane, magari provocatorie, che provengono dalla società e la totale disponibilità a fungere da ricettacolo per il peggio del peggio che questo sfortunato Paese riesce ad esprimere (cosa che riesce a fare benissimo...).
Nel frattempo un giovane militare italiano di 25 anni muore in Afganistan...
Agli occhi dell'osservatore esterno questa reazione ha dato l'impressione di denunciare una sostanziale debolezza del PD. Sembra infatti che questo partito non disponga di quella forza, flessibilità e sicurezza delle proprie idee e delle proprie strutture per reggere un confronto, magari forte, polemico ed ipercritico, da parte di un personaggio particolarmente attivo come Beppe Grillo. Sembra pertanto incapace di reggere il confronto, di misurarsi con onestà, tranquillità e schiettezza con le argomentazioni portate avanti da Grillo. Il PD insomma non è in grado di reggere l'urto del "nuovo": che delusione!
Su quest link è possibile vedere le osservazioni di Beppe Grillo
Le motivazioni addotte per negargli la tessera sono pressochè ridicole: di solito quando qualcuno entra in una sede di qualsiasi partito per fare una tessera gli stendono una passerella vista la fame di tessere che hanno i nostri partiti senza fare tante storie...
A Grillo gli si può imputare di tutto: qualcuno sostiene che sia antipatico, che non fa ridere, si può non essere d'accordo con le idee che sostiene, si può dire che sia un polemico, un demagogo e chi più ne ha più ne metta. Ma non si può dire che sia un disonesto, gravato da avvisi di garanzia od indagato (a differenza di tanti politici: consiglieri comunali, sindaci, deputati, senatori, presidenti di questo o di quello, professori universitari, dirigenti ed amministratori vari, ecc...)
Insomma alla fine sembra che le ragioni che hanno spinto Grillo a candidarsi non siano del tutto infondate. Negandogli la possibilità di candidarsi, alla fine il PD ha dato ragione a Grillo. Ma non basta: quello che è venuto a galla è che appena qualcuno "di fuori", qualcuno che non appartiene al circo della politichina, qualcuno che non è stato invitato, qualcuno che "non è dei nostri", qualcuno di cui "non ci si può fidare", che non dà garanzie di obbedienza, che non può essere tenuto sotto controllo, ebbene se questo qualcuno si avvicina viene immediatamente allontanato. Il grosso problema del "caso" Grillo è proprio questo.
Questo fenomeno di allontanamento sistematico dei cittadini dai partiti avviene regolarmente: quanti e quante Beppe Grillo conosciamo che hanno tentato di fare politica dentro un partito qualsiasi, ma sono stati umiliati, azzittiti, marginalizzati e scavalcati dai soliti "furbetti" e "maneggioni" ed uomini e donne pronte ad ogni compromesso?
E di questo che dobbiamo preoccuparci tutti ovvero di quello che Beppe Grillo ha portato alla luce e dei tanti e tante Beppe Grillo che non arrivano alla cronaca: dobbiamo preoccuparci della totale impermeabilità dei partiti politici italiani nei confronti delle spinte sane, magari provocatorie, che provengono dalla società e la totale disponibilità a fungere da ricettacolo per il peggio del peggio che questo sfortunato Paese riesce ad esprimere (cosa che riesce a fare benissimo...).
Nel frattempo un giovane militare italiano di 25 anni muore in Afganistan...
2 commenti:
Il paragone tra Grillo e un qualunque cittadino onesto che voglia iscriversi ad un partito non regge.
Primo perchè Grillo non è un cittadino qualunque. Secondo perchè Grillo ha denigrato e ridicolizzato il PD da sempre e continua a farlo tuttora sfruttando però uno statuto che rende il PD più democratico di tutti gli altri. Quindi le motivazioni di rifiuto da parte dei dirigenti del PD nei suoi confronti non sono del tutto illegittime.
Perchè Grillo non si iscrivo in IdV con il qual sembra esserci tanto feeling? Forse perchè IdV è un partito padronale e Di Pietro dovrebbe mettersi da parte?
Grillo sta facendo scena con molta poca serietà. Peccato perchè condivido molte delle cose che dice e che lui stesso ricicla da noi.
E' ovvio che Grillo non è un cittadino qualunque, ma ti posso assicurare, anche per esperienza personale, che i partiti politici italiani non gradiscono gli "intrusi". Quello che è accaduto a Grillo è accaduto a tante altre persone che hanno tentato di fare politica ma si solo allontanate per il disgusto che hanno provato. Tante altre persone nemmeno ci provano perchè sanno che è inutile. Se poi altri possono portare storie diverse mi fa anche piacere perchè certamente non ci godo ad assistere a questo stato di cose.
Il fatto che il PD abbia uno statuto più democratico di altri va a suo onore e non deve essere utilizzato come pretesto per giustificare una sua eventuale vulnerabilità che di certo non si nasconde nello statuto ma nella classe dirigente ove ci sono tantissime persone per bene (molte delle quali personalmente conosco, ammiro e stimo per impegno, onestà e serietà) e tanti furbacchioni che cercano di fare carriera politica (ne conosco altrettanti che evito come la peste).
Non mi sembra che le osservazioni di Grillo vogliano denigrare il PD o ridicolizzarlo; sono critiche, magari pesanti, ma restano delle critiche. Certamente altri partiti non possono vantare una disponibilità alla critica come il PD e questo, torno a dire, va a tutto merito del Partito Democratico.
Per quanto riguarda IDV, magari ciò avvenisse! Anche perchè si metterebbe alla prova IDV come ora sta avvenendo per il PD e, ti garantisco, se reagisse allo stesso modo proverei la stessa delusione e lo stesso rammarico...
Non ci godo a vedere in difficoltà il PD perchè tutto questo non è questione di questo o quel partito, ma denuncia la miseria politica generale in cui stiamo sguazzando.
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