Non voglio entrare nel merito delle questioni interne al Partito Democratico nè tanto meno ragionare sugli sviluppi e sugli esiti di quanto verrà deciso su tali questioni.
Quello che voglio fare è invitare tutti a riflettere sul fatto che ciò che sta accadendo all'interno del PD, in quanto una delle formazioni politiche più rilevanti e rappresentative (anche a livello locale) della politica italiana, è la migliore rappresentazione della irresponsabilità, strafottenza, incapacità, stupidità, ottusità, cinismo, falsità, totale disinteresse e disprezzo dell'interesse pubblico (nella sua accezione etica più ampia) dell'intera classe politica, a tutti i livelli, che grava come un macigno su questo sfortunato Paese.
La cosa tragica è che, a fronte del collasso generale dell'economia e alla deriva di interi segmenti della società, noi popolo reale dei "senza potere", questa gente, con i lori privilegi e costi insostenibili per non fare assolutamente nulla di buono per la società nel suo complesso, non ce la possiamo più permettere: in termini economici, culturali, sociali ed etici. Sono diventati un peso insopportabile.
Mi permetto di ricordare che l'Italia, nonostante tutto, è un sistema sociale ed economico capace di produrre una grande ricchezza: e questa ricchezza viene effettivamente prodotta, esiste, è reale. Il problema è che gran parte di questo patrimonio viene buttato dalla finestra per consentire a questa gente di continuare a giocare sulla nostra pelle e sulla pelle delle generazioni più giovani e di quelle future. Per capire cosa realmente questa gente pensa e cosa realmente intenda per2fare politica" basta sentire i vari "fuori-onda" che puntualmente scappano fuori e la loro vergognosa discrepanza con i proclami inconcludenti e fasulli che fanno nei talk show o nelle interviste ufficiali.
Nessuno dotato di un minimo di buon senso può credere ad una sola parola di quello che ufficialmente dicono: basta un fuori-onda et voilà scappa fuori la verità vera (altro che post-verità!)
Basterebbe veramente poco per rimetterci in sesto e non servono i grandi esperti dell'economia e della finanza con i loro giochi di parole. Bisogna riprendere il timone della barca e questo vuol dire "responsabilità personale": per fare questo non serve l'aiuto del ducetto del momento o delegare sempre a qualcun altro le nostre responsabilità.
Non basta indignarsi. Serve piuttosto il contributo e l'impegno di tutti. Ognuno deve fare la sua parte. Stop.
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