L'Italia è da sempre un paese fondato sull'ipocrisia come forma di Governo e strumento di sopravvivenza individuale e collettiva. Del resto è e rimane un paese cattolico.
Negli anni del berlusconismo l'ipocrisia generale era continuamente sbattuta in faccia a tutti: era legittimata ad apparire fra noi, era uno status symbol, era avanspettacolo.
In questi anni invece le cose sono diventate più sofisticate: paradossalmente l'ipocrisia è diventata ancora più ipocrita. mentre prima eravamo dei buffoni e ci vantavamo di esserlo, adesso siamo dei buffoni, ma non si può dire: dobbiamo fare le persone serie, impregnate di decisionismo, "avanti tutta"!
La critica e la denuncia sono diventate "disfattismo" in stile pseudo fascistoide 2.0. L'importante è non parlarne per non vedere come sono realmente le cose.
Questo scivolamento continuo verso una "rappresentazione teatrale", verso la "fiction" della realtà italiana vista attraverso il prisma dell'ipocrisia è la caratteristica principale di questo angosciante periodo storico che siamo costretti a vivere. Prima almeno c'erano le veline, Drive In, i quiz e i premi: adesso nemmeno la TV ti può consolare.
Sembra che veramente non ci sia proprio più nulla da fare: sembra che non ci sia più nulla di salvabile da salvare. Le istituzioni sono diventate "parodia" a causa del bassissimo profilo della politica nazionale e della classe dirigente che essa esprime. I politici appaiono sempre più come dei pessimi attori, dei guitti che hanno oltretutto imparato molto male il copione da recitare. Ma quanto costa questa scadentissima commedia!
Questa condizione e la predisposizione culturale verso il servilismo sono i presupposti per la costruzione di questa "Gomorra" ormai diventata un fenomeno strutturale nazionale. Oggi ricorrono 10 anni dalla pubblicazione dell'arcinoto libro di Saviano e la stanchezza generale che si appoggia su una debolezza cronica dell'intelaiatura sociale nazionale sono tutti elementi che dovrebbero farci riflettere.
Corruzione, collusioni continue fra politici e criminali, imprenditori disonesti, amministratori pubblici incapaci e disonesti, la ricerca di "scorciatoie" e relazioni convenienti, babbi e compagni, favoritismi... Difficile convivere in questa palude senza sporcarsi di fango e, nonostante la denuncia decennale di Gomorra, nessuno sembra farci più caso...
Una resa? Penso che è da molto tempo che la società italiana si è arresa. Siamo solo in attesa di una smobilitazione generale, un "tutti a casa" collettivo: solo che non abbiamo più una casa dove andare. Solo ruderi e macerie...
Bisognerà prima o poi ricostruire questa benedetta casa...
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