giovedì 28 novembre 2013

Non facciamoci illusioni

Quello che sta accadendo in Italia in questi giorni evidenzia, qualora ancor ce ne fosse bisogno, quanto difficile, lento e farraginoso sia il cambiamento. 

L'Italia è una terra dove è estremamente difficile cambiare, progredire, andare avanti. Il "vecchio" non molla mai: in tutti i sensi. Quello che si verifica a livello delle grandi istituzioni statali si ripropone e si ripercuote su tutti i livelli della società. 

Un passo indietro qui non lo fa mai nessuno perchè una volta occupata una posizione (soprattutto se presenta notevoli privilegi) non la si molla più, che la si meriti o meno, che lo dica uno o più giudici, che ci siano sentenze.

Il problema serio in Italia consiste però nel fatto che questo"vecchio" non si materializza solo in aspetti anagrafici o nelle persone, ma soprattutto nelle mentalità, nei comportamenti, nell'etica. 

Non è che rimosso Tizio dal parlamento, il suo "tizismo", come modello di comportamento, verrà meno come stile condiviso da ampi strati della società. Le pessime abitudini sono difficili da sradicare e ci vorranno molti anni ed alcune generazioni prima che una pagina nuova nella storia di questa iellatissima terra potrà essere scritta. 

Chi oggi gioisce e chi si arrabbia, chi festeggia e chi sbraita per la democrazia offesa, può stare tranquillo perchè entrambi si ingannano: non c'è nulla da festeggiare e non c'è nulla per cui arrabbiarsi. Non c'è nulla. 

Come sempre in Italy si respira sempre un'aria di farsa, da commedia dell'arte: oggi come sempre.

Non facciamoci illusioni. Nulla cambia e nulla cambierà in questa lenta agonia...


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