Siamo di nuovo alle prese con una becera, pelosa e squallida campagna elettorale. Sono tutti pronti a promettere di tutto pur di accaparrarsi un posticino al sicuro. I programmi sono in fase di definizione e sembrano veramente molto roboanti: stimolare la crescita, promuovere il lavoro, dare spazio alle nuove generazioni, maggiori investimenti, sostenere la cultura, la scuola, la ricerca, l'innovazione... Vengono mobilitati i migliori economisti per ingannarci meglio: ogni partito è pronto a sfoderare il suo.
Ma queste sono tutte chiacchiere senza alcuna sostanza: sono tutti bravi a dire "bisogna fare questo o quello". La politica italiana di Pulcinella è piena di "E' opportuno...", "è indispensabile...", "bisogna procedere con le riforme...". Ma tutti noi sappiamo che sono balle, bugie da osteria contro le quali, ahimè, non abbiamo che armi spuntate, non abbiamo nulla da opporre.
Devo dire che l'esperienza del governo Monti è stata una delle occasioni mancate più clamorose della storia italiana recente. Questi professori-manager preparatissimi e ferratissimi avrebbero potuto dare un segno di diversità sostanziale nella gestione della cosa pubblica italiana: finalmente rimettere ordine nel caos provocato da decenni di schifo generato da una gigantesca umanità fatta di liberti, ballerine e fenomeni da baraccone. Invece niente: hanno (tar)tassato i soliti (tar)tassati, hanno tagliato laddove era più facile ed innocuo politicamente tagliare, ma non hanno minimamente scalfito chi veramente soffoca questa società. Niente riforma delle lagge elettorale, niente riduzione o eliminazione delle province, niente tagli agli sprechi, niente investimenti, nessun freno all'ingordigia della politica. Non hanno fatto niente di quello che serviva realmente alla gente. I mercati li hanno rassicurati: quello sì. Ma a costo di terrorizzare le persone oneste.
Ci voleva un governo di manager per togliere qualche centiaio di euro alle famiglie e alle vecchiette? Sarebbe bastato un buon borseggiatore...
E ora eccoci qui a sentire i deliri elettorali di questa gente. Si sente di tutto, ma ciò che veramente manca nel dibattito politico elettorale è il concetto di "giustizia". L'Italia soffre a causa dell'enorme ingiustizia che grava su tutte le persone oneste che ci vivono. E per "giustizia" non intendo solo quella dei tribunali, che oltretutto è necessaria in Italia perchè la giustizia-dei-tribunali in Italia (soprattutto quella civile) non esiste più. Siamo tutti esposti a fregature, imbrogli e sotterfugi di ogni genere perchè i "furbi" sanno che nessuno li tocca più: ti dicono sempre "ti ho fregato? E allora denunciami! Se ne parla fra 20 anni se sei ancora vivo..." Così i rapporti fra i cittadini diventano marci e non ci si può più fidare di nessuno. E quando è la sfiducia a governare allora è veramente finita...
Ma l'ingiustizia di cui soffre l'Italia è anche di un'altra natura.
Vedere le scuole a pezzi con i professori con degli stipendi da fame è un'ingiustizia.
Avere degli ospedali da paura senza più risorse è un 'ingiustizia
Vedere la nostra cultura, in tutte le sue manifestazioni, andare in rovina è un'ingiustiza.
Assistere alla fuga in massa di tanti talenti verso l'estero è un'ingiustizia
Vedere le imprese che chiudono anche perchè la Pubblica Amministrazione non paga è un'ingiustizia.
La distruzione sistematica dei nostri territori che invece potrebbero fornire molte opportunità di lavoro è un'ingiustizia.
E l'elenco delle ingiustizie in terra italica sarebbe lunghissimo: aggiungetele voi...
Basta poi fare una capatina oltre le Alpi per capire quanto ingiusta è la società in cui noi oggi viviamo.
E l'indecenza generale di queste ingiustizie, che sommate insieme creano un Leviatano di Ingiustizia, è assistere allo spreco di un mare di denaro per tenere in vita un sistema politico "virale" che sta cammibalizzando il nostro futuro senza dare nulla in cambio. Fanno le feste vestiti da maiali (e da che altro potrebbero vestirsi del resto...) e manco ti invitano...
Dobbiamo dividere i sacrifici e le opportunità, i costi come i
benefici in modo equo: da qui in poi si può parlare di politica, di
programmi, di intese. Prima ci sono solo le chiacchiere...
Non voglio sentire parlare di riforme o di accorgimenti tecnico-legislativi-istituzionali: verrei solo un po' di giustizia. Ma di questi tempi è forse chiedere troppo...
1 commento:
Forse dobbiamo cercare di ottenerla senza chiederla, la giustizia; il problema è che bisognerebbe essere uniti, ma invece esiste ancora qualcuno che crede ai programmi elettorali.
Personalmente, ho cercato di accumulare qualche forcone in più, per chi fosse interessato ad averne uno. Sarebbe ora che i maiali travestiti da hostess e steward cominciassero a temere il potere persuasivo delle punte...
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