Le recenti vicende all'interno della Regione Lazio aprono scenari inquitanti sotto molteplici punti di vista. In primo luogo i reati connessi ai fatti in questione, la totale assenza del benchè minimo scrupolo morale, le lotte intestine all'interno dei partiti che trascinano con sè la vita stessa delle istituzioni pubbliche, la pessima selezione del capitale umano, la mano pesante del Vaticano (che di fatto ha decretato la fine della Polverini, ma che tace su altri governatori pii e devoti e - per questo - intoccabili,) la scarsa intelligenza politica dei partiti di opposizione, l'attaccamento alla poltrona (ergo: stipendi e privilegi) di tutti (dico: tutti) questi figuri... Tutto questo è stato oltretutto denunciato nelle dichiarazioni della stessa Polverini (perchè solo ora?).
I personaggi che costellano questi scandali (ladri, zoccole, voltagabbana, mafiosi, corrotti, ecc...) sono la regola, non l'eccezione.
Ora: non solo dobbiamo digerire una cosa del genere, ma ci si apre innanzi lo spettro inquitante e costosissimo (tanto paga il contribuente) di eventuali elezioni anticipate. Non bastava lo spettro delle politiche del 2013: noi sventurati residenti in questa ridente regione Lazio (alla cui amministrazione regionale finiscono sempre - chissà perchè - personaggi travolti da scandali di vario tipo - ma ormai siamo abituati a questo) abbiamo davanti a noi l'incubo delle elezioni amministrative.
Parlo di incubo perchè almeno io ho delle enormi difficoltà ad esprimere un voto, una preferenza. Non preferisco nessuno. Nessuno di questi partiti mi sembra che abbia la benchè minima legittimazione a ricevere il mio modesto voto. Oggi votare un certo partito, un certo candidato può significare non tanto fornire un sostegno politico o una convinzione politica, quanto esprimere una forma di "complicità".
Sono arrivato a questo perchè, dopo queste vicende spaventose a livello regionale ed anche nazionale la democrazia elettiva filtrata da questi partiti mi sembra che abbia subìto uno stravolgimento di senso. "Votare" non significa oggi scegliere da chi farsi "rappresentare", ma scegliere da chi farsi "derubare". Questa non è più una "Democrazia Rappresentativa", ma una "Democrazia di Rapina Sistematica" (rapina nelle tasche dei cittadini onesti, .rapina della qualità della vita complessiva - sanità, istruzione, urbanizzazione - rapina delle risorse del territorio, rapina del presente, del passato e del futuro).
Finchè avremo questi partiti e questi personaggi scelti dalle segreterie di partito saremo certamente liberi di scegliere; sì, ma liberi di scegliere da chi farsi derubare.
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