lunedì 23 maggio 2011

Traslocare i Ministeri

In Italia non ci si annoia mai. E se si rischiasse di annoiarsi con una politica troppo seria e barbosa, ecco che a tempo di record ti inventano qualcosa per divertirti. Diciamo che si tratta dell'applicazione della mentalità televisiva alla politica: tenere sempre alto il livello di attenzione del pubblico.

La campagna elettorale per le amministrative, soprattutto in Lombardia, ha assunto toni grotteschi da grande fratello o da isola dei famosi: insulti, bugie, sparate, calunnie, pianti, schiaffi e botte, pizzichi, tirate di capelli. Tutto questo non fa altro che coprire di ulteriore ridicolo una classe politica che già non brilla per autorevolezza.

L'ultima idea di spostare dei Ministeri da Roma dovrebbe essere un ulteriore momento di riflessione.

Personalmente penso che avere un Ministero a Milano, a Bolzano, a Terni, a Cagliari o a Palermo non faccia una grande differenza: certo si tratta di operazioni costosissime e complicate soprattutto in un Paese che è famoso in tutto il mondo per la sua disorganizzazione profonda e capacità di sperpero di risorse economiche. Una cosa del genere sarebbe quindi un colossale "buco nero" capace di inghiottire tutto e tutti per i prossimi tre millenni a venire.

A parte questo però, quello che fa pensare non è l'idea di spostare degli uffici. Il problema è che venga tirata fuori questa questione in campagna elettorale per solleticare l'appetito di qualche elettore. Possibile che siamo ridotti a questo? C'è bisogno di essere allettati con qualsiasi cosa per strappare una preferenza? Abbiamo sentito quello che è stato promesso a Napoli: pensare che l'elettore italiano medio sia così miserabile è una cosa veramente umiliante.

Alt. Alt. Alt. Magari ti viene pure il dubbio però che l'elettore italiano medio sia proprio così miserabile da farsi convincere con i vetrini colorati e gli specchietti: allora per chi è fuori da codesta media, l'umiliazione è ancora più grande.

Del resto, nel mio paesello, con le elezioni amministrative, si è assistito al solito valzer di inviti a pranzo e cena, panini con porchetta e penne all'arrabbiata. La folla che si è accalcata per avere la propria parte da "magnà" (tipo "sportula" dei clientes romani) non è stata poi di piccole dimensioni. Ci sarebbe da dire: "Mamma mia, quanta gente affamata..."

Nel 2011 queste cose fanno ancora molta presa evidentemente. Elevare il panino con la porchetta a simbolo totemico delle elezioni come momento di massima espressione della volontà popolare, farebbe ridere se non ci fosse da piangere.

Eh sì, perchè tra il panino con la porchetta e la promessa di un ministero sotto casa o la legalizzazione degli abusi edilizi o l'assistenza erotica domiciliare (e chi più ne ha più ne metta) alla fine non è che ci sia tanta differenza. Sono alla fine tutte forme di umiliazione delle persone: magari qualcuno si trova pure gusto a farsi umiliare, ma non siamo tutti così... Chiediamo un po' di rispetto, di dignità e di decenza.

Ed è qui che si apre la seconda questione. Tutto questo fondamentalmente ci distrae. La nostra politica è tutta intenta a tessere trame, alleanze, sotterfugi e trabocchetti; è impegnatissima a "sputtanare", a calunniare, a creare tensione con insulti e provocazioni, ad escogitare oggetti di promesse sempre più roboanti.

Io personalmente desidererei che esponenti delle istituzioni e della politica apparissero in televisione solo per dirmi che cosa intendano realmente fare per le persone, le famiglie, le comunità di questa scalognatissima terra: in materia di economia e lavoro (soprattutto per i giovani), per combattere l'evasione fiscale e la corruzione, per la tutela dell'ambiente (che è alla sbando), in materia di energie rinnovabili e sostenibilità, per la difesa dell'integrità fisica e psicologica delle donne, per le categorie svantaggiate (i disabili), per l'infanzia, la scuola, la ricerca.

Personalmente rivolgo a questi signori il seguente appello: portate pure i ministeri dove volete (anche laddove la mia educazione mi impedisce di riferire il nome), ma cominciate a fare un minimo di quel qualcosa per cui ricevete quegli stratosferici e vergognosi stipendi che puntualmente noi tutti, poveri idioti, vi paghiamo mensilmente.

Nessun commento: