venerdì 27 febbraio 2015

La religione della Bruttezza

Gli uomini e le donne (per lo meno la maggior parte, spero...) non sono solo un aggregato di organi, muscoli, sangue e ossa. Sono, al pari di altri esseri, dei "senzienti". Siamo fatti di sentimenti, di passioni, di emozioni, di idee, di visioni, di illusioni, di utopie, di sogni. 

E' pertanto possibile uccidere delle persone in vari modi, sia fisicamente che spiritualmente. Tentare di cancellare le espressioni (in tutte le loro forme) della vitalità spirituale dell'umanità (poichè tali espressioni sono un patrimonio di tutti gli uomini e donne degne di questo nome) è un'azione di una vigliaccheria difficilmente esprimibile a parole: è un atto che non ha riscontri in nessun essere vivente che sia apparso sulla faccia di questo piccolo ed insignificante pianeta. 

In passato abbiamo già dovuto subire atti simili sempre per mano non di un semplice fanatismo, ma di un assolutismo e totalitarismo da pensiero unico. Le dittature, anche sotto forma religiosa come nel caso del monoteismo in tutte le sue macabre declinazioni) sono il tentativo di imposizione del pensiero unico, dell'unica verità. E' inconcepibile, per un uomo o una donna che coltivino un qualsiasi sentimento religioso autentico,  che si possa anche solo immaginare un percorso esclusivo, un'idea unica del divino che non possa tollerare la presenza di altre visioni. Da questo punto di vista il monoteismo da sempre ed in ogni sua forma deve essere considerato come il Male Assoluto. Non può esistere un monoteismo buono ed un monoteismo cattivo: esiste il monoteismo e basta che, se incontrastato, può solo generare il male e l'infelicità per l'umanità.

Distruggere statue o santuari di qualsiasi spiritualità è offendere il sentimento (il sogno) di uomini e donne verso il sublime, verso l'ineffabile con qualsiasi nome esso venga denominato. Chi offende la spiritualità degli altri, offende la propria. Ragionando in termini profani e monoteistici, chi offende il dio degli altri offende il proprio dio. Chi nega il dio degli altri nega anche il proprio dio. Non c'è il dio vero ed il dio falso: c'è un sentimento, c'è un anelito, c'è una visione profonda verso la parte più affascinante e misteriosa della Natura, dell'Universo, dell'Essere e del non-Essere. E se uno non afferra questo vuol dire che è un Ateo nel senso letterale del termine: è letteralmente "abbandonato da Dio".

Questa rabbia folle, violenta e frenetica contro questi simboli che sono oltretutto espressioni mirabili di un'arte eccelsa, sono fondamentalmente un'offesa profonda alla stessa idea di bellezza che, paradossalmente per questi sciagurati, è veramente un'energia di ispirazione divina. Per gli Antichi, gli Dei e le Dee non sono buoni; Essi sono Belli proprio per esprimere questo senso assolutamente divino della bellezza. 

E la bellezza è sempre sinonimo di varietà: la bellezza deriva dall'armonia di più elementi che si combinano insieme. La bellezza è armonia di colori, suoni, sapori, materiali, ma anche idee e pensieri. Non c'è bellezza nella monotonia. Qui invece c'è l'odio per tutto ciò che è "altro": odio verso i colori (sono tutti vestiti di nero - ieri come oggi), niente musica, niente libri, niente spettacoli, niente sport, niente di niente. Tutto affonda in un immenso mare di nero che è simbolo di oscurità, assenza di luce (anche divina...)

Ciò che ci troviamo davanti è quindi lo "sfregio" come ragione di essere, come ragione di vita. Offendere la bellezza ed i profondi simboli che essa trasmette: è lo stesso approccio che ispira costoro nel loro odio verso le donne. Il monoteismo, che si fonda sull'unicità patologica, odia le donne per il solo fatto di non essere uomini: esse sono una variazione indesiderata alla monotonia-monoteismo di genere. In più sono ispirazione della bellezza. Insomma le donne sono il peggio del peggio.
 
Offendere, sfregiare, mutilare, distruggere, violentare sono i fondamenti della religione della bruttezza interiore ed esteriore. Possiamo permettere che tutto ciò possa prendere piede?

giovedì 12 febbraio 2015

Non riesco a capire...

Se io con la mia condotta imprudente, a causa della mia imperizia, stupidità ed incapacità, provoco la morte di decine di persone (che oltretutto si sono affidate a me per le mie presunte capacità professionali) e/o causo svariati danni, come minimo meriterei parecchi anni da trascorre in prigione. 

Per lo meno a me è stato insegnato che a fronte di una condotta negativa per la collettività, esiste una sanzione, esiste la risposta della Legge.

In Italia a quanto pare le cose non funzionano in questo modo. Se io dimostro che non fuggo all'estero, posso tranquillamente evitare di andare in prigione anche se mi sono stati comminati decenni di reclusione. Insomma la cosa è più o meno così: "Va bene, per causa mia sono morte delle persone innocenti, ma vi garantisco che rimango qui in Italia: lo giuro!". "Se a parole e con la tua (momentanea) condotta dimostri di essere così bravo vuol dire che puoi rimanere a casa: sei proprio una persona per bene". 

La cosa mi lascia perplesso sotto molti punti di vista.

La prima osservazione che mi viene in mente è che, una volta che mi sono stati appioppati decenni di carcere e, visto che non devo andare in prigione, alla prima occasione state certi che fuggirò. Alla facciaccia vostra, per quanto siete stupidi! "'Ca nisciuno è fesso" , nessuno è così cretino qui da noi in Italia, è proprio il caso di dirlo.

La seconda è: i giudici applicano delle leggi, di certo non si inventano delle sentenze. La domanda è quindi la seguente: si può sapere che razza di leggi abbiamo in Italia? Poichè è il parlamento che ha primariamente il potere legislativo, ciò significa che un parlamento di brocchi, incompetenti, deficienti, incapaci, collusi e corrotti non può che produrre leggi da quattro soldi. Parlamento scadente, leggi scadenti, sentenze scadenti.

La terza è: che razza di messaggio viene trasmesso alla gente, soprattutto alle generazioni più giovani? Qualcuno si domanda mai che razza di modelli etici vengono trasmessi di generazione in generazione in Italia? Il messaggio è che in Italia "omnia licet", tutto è possibile, la legge è solo una sceneggiata, il diritto e la giustizia sono solo parole a vantaggio di chi può farla sempre franca. E poi uno si domanda perchè, oltre i confini nazionali, siamo (e siamo considerati) completamente fuori da ogni modello di convivenza civile: siamo dei fenomeni da baraccone, dei buffoni.

Siccome io non sono una persona particolarmente intelligente, è evidente che di queste cose mi sfugge qualcosa: qualcuno mi aiuti a capire.

lunedì 9 febbraio 2015

Il problema della Laicità in Italia

L'Italia non è di certo un Paese laico. Anzi questo termine è spesso frainteso, confuso, male interpretato. In effetti un Paese che non ha una cultura umanistica e scientifica (anzi direi che sta spegnendosi da un punto di vista culturale), dove molto forte è la superstizione e dove la stessa religione si impregna di superstizione e di ignoranza profonda, dove la politica (a tutti i livelli) è sempre orientata dal Vaticano e prigioniera della paura di offendere il potere della Chiesa, non può dirsi realmente laico. 

L'incapacità di imboccare una strada laica autentica e non equivoca è uno dei motivi che hanno impedito ed impediscono tuttora alla società italiana di vivere nella modernità: l'Italia non è un Paese moderno e, meno che mai, un Paese in grado di vivere il proprio retaggio storico classico in modo moderno.

Tutti noi abbiamo esperienze quotidiane di asfissia da assenza di laicità, manifestazioni di ottusità di pensiero, prevalenza della più ottusa superstizione e pregiudizio, ecc... ecc...

Su questo tema nodale, la cui assenza di soluzione pesa come un macigno su tutti noi, bisognerebbe tenere sempre aperta una discussione, svolgere degli approfondimenti e soprattutto sarebbe utile che le generazioni più giovani si interrogassero su questo problema. Questo perchè abbiamo di fronte delle sfide colossali come ad esempio come gestire l'agonizzante e violento tramonto delle religioni monoteiste che, a fronte della loro fragilità, hanno solo nella violenza (fisica, ideologica e verbale) l'unica arma per intimorire uomini e donne.

Intanto suggerisco la lettura di questo articolo.