martedì 30 ottobre 2012

I Siciliani salgono in cattedra

Ci sono molte cose su cui riflettere dopo il voto alle regionali di Sicilia. Nemmeno la metà degli aventi diritto è andata a votare: cosa significa? Disgusto per la politica? Impossibilità di esprimere una preferenza visto il basso profilo della classe politica nazionale con pesanti ripercussioni sull'immagine dei politici regionali?

Certo è che viene da pensare che in tempi di magra assoluta i politici nostrani, che sono soliti barattare il voto con favori e facilitazioni varie, oggi non sono più in grado di offrire nulla nè da un punto di vista "immateriale" (utopie, progetti, ideologie, speranze) nè da un punto di vista "materiale" (favori, assunzioni, consulenze, licenze, permessi, spinte e spintarelle). La gente, in questo modo non ha più alcun interesse a sostenere questo o quello: nessuno ci può più aiutare, sono tutti dei fanfaroni. 

Questo significa che il politico "convenzionale" (tutto favori, cene ed aiutini) non è di alcuna utilità in tempi di crisi severa: quindi o li si manda tutti a cagare o ci si rivolge alle persone che sembrano un po' più oneste. Mi chiedo tuttavia cosa intendano fare tutti coloro che non sono andati a votare. Rimanere a casa e stare a guardare? Scendere in piazza e fare casino? Costituire nuove formazioni politiche?

La forte astensione c'è stata, e si riceve il segnale di protesta, ma ora bisogna vedere cosa accadrà, perchè prima o poi bisognerà pur fare qualcosa.

lunedì 22 ottobre 2012

The sainthood of Kateri Tekakwitha

I don't know how to interpret the sainthood of Kateri Tekakwitha, the first Mohawk Indian to become saint. What can I say about it?
 
Well, I have to say that the only idea I've in mind with regards to this is that it should be rather necessary to remember and not-forget, those Indians who, even in recent times have been persecuted and killed because they refused to renounce to their original traditional cults. Similarly it should be necessary not to forget those who were victims of forced conversions of any kind in all the continents and ages. In particular it should be necessary to remeber our victims of the Church or those who here in Italy in the past refused to accept the new religion: they all were physically cancelled and removed by history.
 
These men and, above all, women have been killed and forgetten because they refused religious intollerance, fanaticism and severity: they were the first victims whose sacrifice is also aggravated by the present ignorance about this terrible component of our history.
 
About this genocide, massacre and mass murder we still have limited information: we know very little about the number of people killed during those conversion times.

So, I want to say that while in Vatican they are still celebrating this sanctification, I think that we free people should use this occasion to remember martyrs and victims of monoteism everywhere in every age and of any kind.
 
American Indians and our Ancestors warmly thank you all.

La Santa Pellerossa

Non so come interpretare santificazione di Kateri Tekakwitha, la prima santa pellerossa. Cosa pensare di questa santificazione? 

Personalmente l'unica cosa che mi viene in mente è che bisognerebbe ricordare-non dimenticare, se non santificare del tutto, tutti quegli amerindi che, anche in tempi piuttosto recenti, sono stati perseguitati e uccisi proprio per non aver voluto abbandonare i loro credo originario. E come loro bisognerebbe ricordare tutti coloro che sono stati vittime dell'evangelizzazione forzata in tutti i continenti ed in tutte le epoche. Ed in particolare non bisognerebbe mai dimenticare le "nostre" vittime della Chiesa ovvero tutti coloro che qui in Italia non avevano accettato la nuova religione e che sono stati fatti sparire fisicamente e dalla memoria. Sono stati uomini e soprattutto donne che hanno pagato con la vita e con l'oblio, anche peggiorato dall'ignoranza assoluta dei nostri contemporanei, l'opposizione all'intransigenza, all'intolleranza e al fanatismo religioso. 

Un genocidio ed un massacro fisico e culturale di cui ancora oggi è difficilissimo fare una stima.

Direi quindi che mentre in Vaticano si festeggia questo lieto evento, noi uomini e donne liberi/libere dovremmo approfittare dell'occasione per ricordare i martiri e le vittime del monotesimo di qualsiasi tipo e di qualsiasi matrice.

Con buona pace degli Indiani d'America e dei nostri Antenati.

mercoledì 10 ottobre 2012

4000 lacrime di scambio

Siamo in un periodo in cui la politica italiana è talmente intrisa di discredito che viene quasi da ridere se non ci fosse da piangere. Parlare di politica e di politici in Italia significa oggi parlare di sterco e di maiali, di zoccole e di ladri, di buffoni e incompetenti, di ruffiani e di mostri...

Ogni giorno ne viene fuori una nuova che poi alla fine nuova non è: nelle Regioni, in Parlamento è tutto un rincorrersi di schifezze. Tutte le istituzioni pubbliche sono marce, attaccate da una lebbra che sembra non risparmiare nessuno. E noi qui a bocca aperta ad assistere a tutto questo... Forse ormai siamo assuefatti a tutto e non ci meravigliamo più di niente anche perchè chiunque abbia un minimo a che fare con il cosiddetto "settore pubblico" non è che rimanga esterrefatto più di tanto: tutti sappiamo tutto. E' che ci vogliono i magistrati per potere a galla lo sterco che è alla base della società italiana.

Eppure le ultime notizie sull'arresto dell'assessore lombardo Domenico Zambetti sono veramente terribili. E' terribile che un politico faccia accordi con la criminalità organizzata pe farsi eleggere; è terribile che poi questo stesso politico finisca con l'essere sotto ricatto dalla medesima organizzazione criminale; ed è terribile che per farsi eleggere c'è qualcuno diposto veramente a tutto.

Eppure c'è qualcosa di ancora più terribile e che veramente mi fa venire voglia di scappare via da questo inferno in terra.  Ci sarebbero state almeno 4.000 persone che hanno eseguito alla lettera le indicazioni elettorali di un'organizzazione criminale: 4.000 persone nella sola regione Lombardia.

Questo significa che ci sono state 4.000 persone che sono letteralmente tenute per i "testicoli", che sono ricattabili, che non sono libere di decidere le proprie preferenze politiche. Vuol dire che esiste un sistema che deforma l'espressione più tipica di un sistema politico democratico.

Viene il sospetto che quello che è avvenuto in Lombardia sia solo la punta di un iceberg e che il metodo in questione sia molto più diffuso di quanto non si immagini. E allora che cosa votiamo a fare noi poveri illusi? Quanti sono i politici espressi da questo sistema elettorale parallelo? Chi sono queste persone tenute per i "testicoli" che, come macchine, eseguono gli ordini e tacciono? Qual'è il giro dei vantaggi prodotti da questo sistema?

Insomma signori: dove diavolo stiamo andando? Ma di cosa stiamo parlando? A che pro tutte le manfrine dei nostri politici e le misure dell'attuale governo, quando sullo sfondo ci sono forse decine di migliaia di questi 4000 galantuomini?


martedì 2 ottobre 2012

"Arresta il Sistema"

Una delle diciture che mi affascinano e mi intrigano di più quando smanetto con il computer è quella che recita: "Arresta il Sistema". Consente di spegnere tutto e, oltretutto, se non hai "salvato" i tuoi dati, li perdi per sempre: come se non fossero mai esistiti.

Tutto questo mi incanta anche perchè questa dicitura mi sembra una delle espressioni più pertinenti per il nostro Paese in questa fase storica a dir poco imbarazzante.

Eh sì, perchè la dicitura "Arresta il Sistema" per l'Italia di oggi si presta a molteplici appplicazioni e significazioni. 

In primo luogo, e quasi banalmente, ho un forte deisiderio di vedere "arrestati" questi sciacalli che oggi cannibalizzano la nostra società: e per "arrestare" intendo la "galera". Vorrei vederli dietro le sbarre come si fa per tutte le altre tipologie di ladri.  Si tratta insomma di un primo livello in cui "arrestare" vuol dire giustizia, magistratura, processi, avvocati, ecc...

Se infatti uno ruba un salame in un supermercato commette un reato e per questo deve "pagare"; lo stesso avviene per chi ruba in un appartamento e magari viene preso con le mani nel sacco. Un rapido processo e certezza della pena. Fine della fiera. Per il politico è diverso: rubare politicamente non è un reato, ma oggi significa "adempiere alle proprie funzioni istituzionali". Oltretutto, piegando il diritto in tutti i modi, sono riusciti a fare in modo che il furto politico non sia più un reato. E' una porcheria, una vigliaccata, una sciacallata da infami, una questione etica, ma non è un reato. E l'etica dei politici è fatta per lo più di chiacchiere. Alla fine il furto perpetuato politicamente è una forma di "rimborso": per le missioni, per le campagne elettorali, per studi e ricerche, per consulenze. Per tornare all'esempio del ladro di salami, ebbene egli non sta rubando un salame, ma sta percependo un "rimborso" nei confronti del supermercato. Allo stesso modo il topo d'appartamento non sta rubando, ma sta percependo un "rimborso".

Vorrei quindi arrestare coloro che compongono, alimentano e propagano questo sistema, ma so che ciò è impossibile perchè il loro "modus sgraffignandi" è diventato solo un "rimborso" (un "riempirsi la borsa")

Questa impossibilità, cioè la estrema difficoltà di vedere realizzata una forma di giustizia, mi spinge su un secondo livello per cui "arrestare" significa "bloccare", "fermare", "Interrompere". Insomma investe le possibilità di  "arrestare il sistema" ovvero fermare quel meccanismo che presuppone il sistema di furto legalizzato che ha trasformato il furto in rimborso (o trasmutato altri reati in comportamenti leciti) e che costituisce la politica italiana di questa trista epoca per cui questi signori andrebbero "arrestati" (di nuovo "la galera"). 

Su questo paese grava infatti una plumbea sovrastruttura che si materializza in questo sistema pseudo-politico e in tutto l'apparato di valori che gli ruota intorno e che permea completamente la nostra società che, per difendere la sua sopravvivenza, impedisce il cambiamento, brucia l'economia, distrugge il futuro di migliaia di giovani, scoraggia qualsiasi talento, fa crollare le scuole, fa affari con la criminalità organizzata, soffoca ogni iniziativa, distrugge il nostro ambiente, la nostra cultura, le nostre tradizioni e la nostra storia. Un sistema che ci fa morire di cancro perchè oltretutto i soldi per le cure sanitarie sono servite per lo champagne, le ostriche e le zoccole. Un sistema che non produce un solo vantaggio per chi è un tantino onesto (guardiamoci intorno perdinci!!!), eppure è sempre lì. Immutabile.

 Cambiare oggi in Italia presuppone che il "sistema venga arrestato" ovvero spento facendo in modo che tutte le schifezze che si trascina con sè non possano essere salvate. Dobbiamo riavviare il sistema, ma prima dobbiamo fermarlo: proprio come avviene con il computer che sto usando per scrivere queste righe.

E per arrestare i grandi apparati, i grandi meccanismi solitamente non servono grandi interventi: di solito è un granellino di sabbia che incepppa tutto il meccanismo. Insomma non serve una rivoluzione che sfasci tutto: bisogna trovare il granellino di sabbia che faccia fermare tutto questo una volta per tutte, trovare l'icona giusta e cliccarci sopra: "Arresta il Sistema".