giovedì 21 giugno 2012

An homage to Elinor Ostrom

During these days, due to my health problems, I have devoted scarce time and efforts to this blog. So when I have been informed about the death of Elinor Ostrom I have not dedicated a post to this extraordinary woman in the right time. 

I would like to evidence that in Italy the Mrs Ostrom's death have been completely ignored by TV, newpapers and magazines.

There I hope to do something good to remember her including also this link to this article  (written in italian) to pay homage to Elinor Ostrom.

Un omaggio a Elinor Ostrom


Con questo caldo e con tutti i casini di salute che mi porto appresso, non ho più dedicato un secondo a scribacchiare su questo blog. Ho appreso a suo tempo la notizia della morte di Elinor Ostrom e non ho avuto modo di citarla in questa sede. 

Ricordo che la notizia della morte della Ostrom non ha avuto il benchè minimo spazio su alcun media italiano.

Recupero in questo momento includendo un link a questo interessante articolo  apparso su Micromega che rende onore a questa donna straordinaria.

lunedì 11 giugno 2012

Selezione Avversa

Ho letto con grande interesse questo articolo apparso su  MicroMega. Non posso che condividerne i principi e l'impianto generale. Del resto ho ripetutamente sostenuto su questo blog i costi e la devastazione causati in Italia dalla "selezione avversa" puntualmente messa in atto dalla politica nostrana e da tutti i cosiddetti "poteri forti" che gravano su questa sfortunata terra. 

Per questa ragione, al di là delle polemiche e delle modalità con cui vengono a galla, guardo con simpatia a tutti quei movimenti che di fatto si comportano come granellini di sabbia capaci di inceppare i meccansimi perversi del sistema sclerotizzato che attualmente dirige e gestisce la cosa pubblica in Italia. La presenza di figure che non conoscono o non capiscono le regole del gioco sono in grado di rimettere tutto in discussione ed aprire la strada ad un processo di cambiamento reale.

Forse ciascuno di noi potrebbe, nel proprio piccolo, agire come un granellino di sabbia, rifiutando vecchi schemi e prassi e rimettendo tutto in discussione

venerdì 8 giugno 2012

Misteri Vaticani

E' un periodo in cui mi trovo ad affrontare una serie di problemi di salute piuttosto complicati. Pertanto riconosco di non avere le idee del tutto lucide. Mi si perdonerà quindi se in questo post mi lascio un po' andare a delle riflessioni così, a ruota libera. 

Proprio durante questi giorni di malattia e confusione, ho cercato di seguire le fila dei vari scandali e scontri che stanno investendo, per l'ennesima volta in verità, il Vaticano: spie, fughe di notizie, contrasti all'interno dello IOR, cocnflitti all'interno delle gerarchie, lotte per mettere le mani su strutture sanitarie ed altrettante strutture sanitarie facenti capo al Vaticano sull'orlo del crac...

Seguendo queste notizie, ad un certo punto mi sono quasi bloccato su un pensiero fisso: ma chi è questa gente? A nome di chi gestisce un simile potere economico e politico? A che titolo gestiscono tutta questa rete di potere? Perchè la politica italiana teme così tanto il Vaticano da non sfiorarne mai gli interessi? Perchè mai dobbiamo ancora tollerare questa gente che è oltretutto completamente ostile alle donne? Da dove vengono? Dove diavolo vanno a parare?

Detto per inciso, la parte temporale del potere della Chiesa è quella che più facilmente riesco a comprendere: è una struttura di potere che si è sviluppata in modo parassitario dallo sfacelo dell'Impero Romano d'Occidente e che da allora, quasi in modo mafioso, ha costituito uno "Stato nello Stato". Anche se non capisco perchè nel XXI secolo dobbiamo in Italia ancora tenerci questo residuo del crollo dell'Impero Romano, diciamo che posso far passare il tutto spiegandomi la cosa in questi termini: il Vaticano è uno Stato straniero che, non capisco il motivo, esercita delle interferenze pesanti nella vita politica italiana. Un po' come gli USA alla fine della II guerra mondiale. Solo che continuo a non capire il perchè di tutte queste interferenze e perchè gliele lasciano fare: sulla scuola, sul testamento biologico, sulla fecondazione assistita, sull'IMU, sulle coppie di fatto, sui matrimoni omosessuali, sulla TV...

La parte che mi sfugge del tutto è invece quella cosiddetta spirituale. Ma chi diavolo sono queste persone che dicono di parlare a nome di Dio? Ma stiamo scherzando o diciamo sul serio? Insomma c'è della gente a Roma, tutti uomini - le donne sono escluse, barricata dentro un'enorme basilica (tutto ciò che la chiesa ha costruito l'ha di fatto realizzato distruggendo tutto il resto), che ritiene di avere l'esclusiva sulle questioni spirituali e religiose di tutti noi, individui, famiglie e comunità intere. Ho provato a seguire una di queste granndi adunate: francamente di spiritualità e ritualità ne ho vista pochina. Mi è sembrato piuttosto di assistere ad una gigantesca rappresentazione teatrale, una farsa anche recitata male...

Ripeto: non sto del tutto bene. Ma se penso al Vaticano, al potere della chiesa, all'enorme quantità di denaro che gestisce, rimango spesso interdetto e senza parole.  Non li capisco questi uomini, non capisco quello che fanno, non capisco quello che dicono. Non capisco cosa vogliono. Non capiscono a cosa servano...

Vedo francamente una totale inutilità di tutto questo. Con una notevole dose di irrazionalità, La chiesa mi sembra uno scatolone vuoto, uno scatolone però ingombrante, inutile e anche pericoloso. Non credo che se si togliessero di mezzo o quantomeno svolgessero un ruolo esclusivamente religioso (come fanno altre confessioni) finiremmo tutti fulminati dal cielo.  

Ovviamente non nego l'importanza della spiritualità e del sentimento religioso per l'esistenza di ciascuno di noi, ccredente o non credente. Al contrario. Ma proprio perchè ritengo essenziale questa sfera, mi chiedo: abbiamo proprio bisogno di questo mostruoso apparato di uomini in nero per guardare a Dio? Pensano che siamo dei bambini stupidi? E dobbiamo ancora permettere oggi nel 2012 che costoro considerino le donne individui di serie B? 

(Qualcuno mi spieghi perchè una donna non può officiare una messa, diventare vescovo o papa: è una cosa semplicemente pazzesca e ridicola...)

Non sarà che il vero volto del Vaticano sia solo lo IOR e tutto il resto una misera messa in scena? E' questo che ci indica la storia recente e passata della chiesa? Non è che alla fine una gran quantità di gente si affanna a pregare per ed in una banca?   Non è che a costoro dei cosiddetti fedeli alla fine non importi assolutamente nulla?


mercoledì 6 giugno 2012

A new mentality for local economic development: the REconomy Project

The main emergency we have today to deal with is the creation of jobs and new business opportunities at local level. Bureaucracy, inefficiency in public institutions, offices and agencies, corruption in politics are blocking any concrete possibility to recover local economies. An ineffcient national political class, so sensitive to corruption, is constantly diverting huge economic resources which could be used to fuel local economies through appropriate investments. A promotion and a sustainable use of local resources (in environmental, cultural, agrofood terms) could be a first concrete step to create new opportunities and conditions for a sound local development. On the contrary nothing is happening: we are living in a condition of absolute inertia.

Local communities should create virtuous local networks based on a new colalborative mentality: today, on the contrary, our communities are insipred by competition, conflicts, particularism. We cannot wait for some help from above which will never arrive: neither Europe nor the central State have any real interest in improving local well-being. They are focused on banks, finance, directorates, offices, special agencies, etc. Local communities and common people have no political relevance... Banks always come first...


We have to built a local economy going beyond, spreads, bonds, futures, derivates, share options, etc. But we must change our way of thinking. Too many people still believe that the only way to gain personal benefits is damagin the others and the entire context where the live or work. Too many people cannot understand that it is possible to create personal wealth also increasing the community and others' wealth through collaboration and reciprocal support. Competition, mistrust and conflict always imply high economic and social costs expecially for individuals, families and communities. Competition, mistrust and conflict is a good business for companies, managers and politicians.

Without this small but critical change it won't be possible to design and create a decent life for ourselves and our communities. We will remain victims of banks, managers, "professors", corrupt politicians.


I've found this interesting website: the REconomy Project. It contains many interesting ideas and suggestions. But what can we do here? How can we translate a good idea into a concrete project? How can we move this immobile context?



Una nuova mentalità locale e comunitaria: REconomy Project

L'emergenza principale che oggi bisogna urgentemente affrontare è quella legata alla creazione di lavoro e di opportunità di fare impresa. La burocrazia, l'inefficienza della macchina amministrativa, il clientelismo, la politica corrotta sono un freno a mano costantemente tirato che impediscono materialmente ogni possibilità di rimettere in piedi le economie locali. Una classe politica nazionale inefficiente in cui molto elevato è il livello di corruzione assorbe e devia enormi risorse che potrebbero essere impiegate per oliare i meccanismi dello sviluppo locale inceppatisi per miopia, incapacità e dolo. Lo stesso recupero del territorio, la valorizzazione delle risorse locali, la promozione del patrimonio culturale potrebbero agire come volano per lo sviluppo di molte aree: quello che si nota invece è una condizione di stallo, di immobilità assoluta, di inerzia.

E' necessario che le comunità locali creino dei sistemi locali virtuosi basati su una mentalità collaborativa: oggi invece è fortissima la spinta alla competizione, al conflitto, al particolarismo. Non si può più aspettare un aiuto dall'alto che non potrà mai arrivare: nè l'Europa, nè il cosiddetto Stato hanno come priorità il miglioramento della qualità della vita delle comunità. Questo è un obiettivo troppo ovvio, troppo semplice: che oltretutto non paga in termini politici visto che una comunità di cittadini non conta "partiticamente" nulla. Banche, assicurazioni, interessi di partito, carriere politiche: questo è il loro obiettivo. 

Bisogna costruire un'economia locale oltre lo spread, i titoli, i futures, i bond, i tavoli di concertazione, le intese programmatiche, gli equilibri fra correnti; lasciamoli perdere...

Dobbiamo però cambiare mentalità: e, almeno per la mia esperienza personale, è qui che nascono i maggiori problemi. Ognuno cerca di conquistare vantaggi per sè danneggiando gli altri e il contesto in cui si trova. Non si riesce ancora a comprendere che è possibile generare vantaggi per sè collaborando con gli altri e creando vantaggi per gli altri. Oltretutto la competizione, la sfiducia ed il conflitto presentano costi enormi per gli individui, le famiglie e le comunità, ma sono un bel business per le banche, le assicurazioni, i manager, i politici da due soldi.

Finchè non scatta questo piccolo, ma gigantesco cambiamento non potremo mai costruire un futuro dignitoso per noi stessi e per le nostre comunità. Anzi continueremo ad essere facili prede per i banchieri e i finanzieri, i manager, i "professori" di turno, gli sciacalli dei partiti, i venditori di spazzole alla TV...

Ho trovato questo interessante sito dove ho notato molte idee e proposte positive: il REconomy Project. Come cominciare nelle nostre comunità? Come passare della buona idea ad un progetto reale concretamente fattibile che non si scontri con un muro di cemento armato di opposizione e di ottusità? Perchè all'estero si organizzano e qui non si riesce a fare nulla? Sono forse io troppo pessimista?

venerdì 1 giugno 2012

Sick Football

I'm not a football fan. I'm a very mild supporter of a football team but I usually prefer to spend a good time with some friends watching on TV a good match. That's all.

The problem today in Italy is how establish how good a football match can be.

Everybody knows that in Italy we have severe ethic problems involving all the sectors and level of the society as a whole. This ethic drift is involving the Vatican so, not surprisingly, it is involving italian football as well.


Again and again, here it is a new scandal...

Of course at present there's a police investigation so no one has been found definitively guilty yet. Nonetheless the sense of disgust is extremely high: at least for me.


All this is disgusting for me just considering how much money italian football players gain and considering the present difficult economic situation for a wide range of people in Italy. We have also so many people in great troubles with the recent hearthquake: in the meantime these individuals have been corrupted for some euros...


Well, I have to say that I can't give my support to the Italian football team because it represents a kind of Italy I deeply dislike, a kind of Italy I'd like to change.

Probably I won't see the next europen football championship. I've so many other interesting things to do...

La cura del calcio

Non sono un fissato di calcio. Sono tifoso ad intensità medio-bassa: seguo una squadra del cuore ma quello che di solito mi preme di più è passare un'oretta e mezza, magari un buona compagnia, per vedere un po' di bel gioco. E che vinca il migliore.

Da quello che sta venendo fuori però, bisognerebbe dire: "che vinca il meno peggio!"

Che l'Italia abbia dei grossi problemi di etica è risaputo e questi problemi investono tutto e tutti. A questa deriva morale non scampa il Vaticano figuriamoci il mondo del calcio. 

Come al solito, per essere politicamente corretti, non offendere nessuno e non rischiare una querela, dico e sottolineo che al momento ci sono delle indagini in corso e chi ne ha competenza appurerà la reale consistenza delle accuse che circolano.

Certo è il senso di disgusto che emerge dal prendere atto di queste notizie è piuttosto marcato. Soprattutto se si pensa a quanti soldi questa gente maneggia alla faccia di milioni di poveri italiani che non sono quasi più in grado di mettere la benzina alla macchina, mangiare decentemente o hanno perso o rischiano di perdere il lavoro. Per non parlare dei terremotati di oggi, di ieri e dell'altro ieri.

Francamente non mi identifico in questa nazionale di calcio. E' la nazionale di un'Italia che non mi piace e che vorrei cambiare. Non tifo per questa Italia: tifo per un'altra Italia che al momento non scende in campo, ma che spero che prima o poi lo faccia. Un'Italia che dimostri più dignità e coraggio e meno tatuaggi e capigliature da modelline. Una Nazionale Italiana dove si parli una lingua italiana grammaticamente corretta e non un'accozzaglia di parole smozzicate affogate in un mare magnum di ignoranza e in un accento simile all'aramaico.

Tanto per cominciare credo proprio che i prossimi campionati europei non li seguirò. Ci sono molte, troppo altre cose più urgenti ed interessanti da fare.