mercoledì 31 marzo 2010

This is a country for old men

During these last days many comments have been made about the recent regional elections in Italy. I don't want to discuss about losers and winners because in Italy, with the current political class, common goods, common welfare and public interests are unavoidably the sole losers (as ususal).

The only thoughts I have in this moment are related to the fact that the elctoral dynamics have clearly evidenced the widespread oldness of Italian society as a whole. Of course I'm talking about an oldness in a very broad sense.

There's an oldness in the political class (notwithstanding some very rare exceptions) confirmed by a general lack of ideas and programmes: in addition there's in Italy a demographic oldness naturally oriented towards conservatorism. A society composed mainly by old people tends to reject changes and innovation preferring the stability deriving from the "average level", to spend long time wathing TV shows than using Internet, to be afraid of immigrations and be highly influenced by the church and so on.

Modernity in Italy fails by definition: it is impossible to talk about innovation (completely ignored in Italy), creativity, sustainability, green energies to a white-hair society. This is also confirmed by those attending the bigger parties' conventions: only old people.

There is also an oldness in terms of culture and mentality: when public education, research, university and culture are continuously under attack, the only source of ideas is TV in a country where very few people read newpapers and about nodody reads even a book per year. This is a society refusing science and knowledge preferring fortune-tellers, preachers and boasters.

Old and ignorant people.

With a so rooted ignorance it is impossible to imagine and foster the idea of "change" and the consensus' manipulation is a very easy game: this is the reason why in Italy absolute contradictions and the total values' turnover are incredibly plausible.

Young people in Italy are few, marginalized, frustrated or prematurely old. Nobody invests on young people because among them change may happen. For this reason, for example, TV in Italy focuses great attention in political terms while the government in any occasion is trying to hamper internet diffusion in Italy: the former is an old people domain, the latter is mainly directed to young.

Once there was in Italy the diffused opinion about the existence of a large gap between politics and society or the fact that italian society was well forward respect to politics. In my opinion the recent regional elections have evidenced that this gap has been widely filled mainly thanks to the slowness of an old and tired society (with no force, energy, willingness) rather than to political ability.

I believe that in Italy a real demographic revolution has become an urgent need as precondition for a democratic recovery: the alternative is the mental, cultural, economic, social and political extinction.

Questo è un Paese per vecchi

Ne sono piovuti tanti di commenti sulle passate elezioni regionali (provinciali e comunali). Personalmente non voglio parlare di chi ha vinto o di chi ha perso (o parlare dell'astensionismo diffuso) anche perchè vista la classe dirigente nazionale sono il bene comune e gli interessi collettivi che perdono sempre in questo sfortunato Paese.

L'unica riflessione che mi viene da fare in questo momento è che le dinamiche elettorali hanno evidenziato la vecchiaia generale, la senescenza cronica, l'anzianità radicata che caratterizzano l'Italia di questi anni. Parlo di vecchiaia ovviamente in un senso molto ampio e non è certamente sufficiente aver candidato qua e là qualche quarantenne a cambiare le cose.

C'è dell'evidente vecchiume nella classe dirigente nazionale (l'alzheimer politico è fin troppo palese nell'assenza totale di idee e programmi) ma esiste una ovvia anzianità demografica in questo Paese che quindi spinge naturalmente verso il conservatorismo, rifiuta il cambiamento, rigetta l'innovazione, predilige la sicurezza della "media", si fissa davanti alla TV a guardare gli show, non conosce Internet, teme l'immigrazione, è molto sensibile alle parole del parroco e via discorrendo.

In Italia quindi la modernità fallisce per definizione: come si può parlare di innovazione (che è infatti sconosciuta in Italia), creatività, sostenibilità, energie alternative ad un popolo di capelli bianchi? Del resto basta guardare le sfilate di piazza dei grandi partiti ufficiali: vecchi e vecchiette che sbraitano luoghi comuni e banalità alla naftalina.

Vi è poi un'anzianità culturale e mentale: la scuola pubblica in ginocchio, l'università calcificata, la cultura a pezzi trasformano la TV nell'unico vettore di idee (se così si può dire) in questo Paese dove nessuno legge i giornali o tantomeno i libri. Questa è una società che rigetta la scienza e la conoscenza a vantaggio dei cartomanti, dei predicatori, dei millantatori.

Vecchi ed analfabeti.

Con un'ignoranza (nel senso letterale del termine) così profonda e radicata non solo è impossibile immaginare il cambiamento, ma la manipolazione del consenso è un gioco da ragazzi tanto da dare plausibilità in Italia a dei controsensi assoluti o al più totale rovesciamento dei valori.

I giovani in Italia sono pochi, emarginati, frustrati o invecchiati precocemente. Nessuno investe sui ragazzi e le ragazze sia in termini di opportunità che di crescita personale: la grande politica si guarda bene da farlo perchè è tra i giovani che può scaturire un cambiamento positivo e la rigenerazione di questo Paese. Anche per questo la TV è uno snodo di potere fortissimo in Italia mentre si cerca sempre di imbrigliare Internet perchè la prima è un dominio dei "vecchi" la seconda è dei "giovani".

Un tempo si diceva che in Italia esisteva un gap fra politica e società oppure che la società era di gran lunga più avanti della politica. Mi sembra che le ultime elezioni abbiano dimostrato che questi gap sono stati completamente colmati non tanto dalla capacità di recupero della politica, ma dalla lentezza del passo di una società vecchia e stanca che non ha più la forza, la voglia e le gambe per correre.

Credo che in Italia serva fondamentalmente una rivoluzione demografica come presupposto alla ricostruzione democratica: l'alternativa è l'estinzione mentale, culturale, sociale, economica e politica.

giovedì 25 marzo 2010

Recognizing Violence

The current regional electoral campaign in Italy has been totally biased on the problem of the whole occupation of the all possible political power space. The real focal problems of italian society has remained completely excluded from the political debate.

The future of the next generations, the problem of job creation (400.000 jobs fired last year), sustainability, renewable energies, consumers' rights, etc. never appeared as substantial topics for the political agenda.

Other critical elements necessary to build a decent society in Italy such as the idea of respect above all towards women have never resulted as a political and cultural priority.

For this reason I want to highlight this sensibilization campaing named "Riconosci la Violenza- Recognizing Violence" organized by Anna Paola Concia, Alessandra Bocchetti, Eliana Frosali and Maurizio Minerva.

Riconoscere la violenza contro le donne

La campagna elettorale in corso è stata concentrata principalmente sul problema dell'occupazione di tutti gli spazi possibili del potere. I nodi centrali che attanagliano la società italiana sono rimasti completamente fuori dal dibattito politico.

Il futuro dei giovani, il problema del lavoro (400 mila disoccupati tra il 2008 ed il 2009), la sostenibilità, le energie rinnovabili, i diritti dei cittadini consumatori, ecc... non sono mai apparsi come questioni sostanziali nell'agenda politica.

Altri elementi importanti ed indispensabili alla costruzione di una società decente nel nostro Paese continuano a non apparire come una priorità politica e culturale come ad esempio il rispetto della dignità delle persone soprattutto delle donne.

Per questa ragione intendo dare spazio alla campagna di sensibilizzazione "Riconosci la Violenza" che nasce dal lavoro di Anna Paola Concia, deputata, Alessandra Bocchetti, saggista femminista, ed Eliana Frosali, copywriter, che l’ha tradotta in linguaggio pubblicitario chiaro e semplice con l’aiuto dell’ art director Maurizio Minerva.

martedì 23 marzo 2010

Tutti in Campagna (elettorale)

Non ho mai ricevuto così tanti inviti a pranzo, cena, merenda, happy hour, serate in discoteca, caffè pagati al bar, come in questi giorni di squallidissima campagna elettorale. Oltre alle regionali da queste parti ci sono pure le elezioni provinciali: quindi all'attacco con inchini, salamelecchi ed inviti a feste di ogni genere.

Devo dire che di depliant elettorali ne sono giunti invece pochini: quei pochi che mi sono arrivati erano completamente privi di qualsivoglia contenuto. Nessuna idea, nessuna proposta, nessun programma nè da destra nè da sinistra. Chi ha osato farlo, è incappato in penosi copia-incolla talvolta privi di senso dove parole come "sviluppo del nostro territorio", "amore per la nostra terra", "risorse potenziali" rimanevano appese per aria nella migliore tradizione dell' "aria fritta": insomma viene fuori il blabla scimmiottato dai politici nazionali in bocca a dei tristissimi e sbiaditissimi gregari di paese.

Insomma, le domande "cosa volete fare per il futuro di queste comunità, di questa terra e del suo ambiente?" oppure, più semplicemente "che diavolo di intenzioni avete?" rimangono puntualmente senza risposta (anche perchè non si vede il potenziale intellettivo per poter fornire una qualsivoglia risposta).

Insomma, rimane solo la "Coronizzazione" della politica, la politica con il cocktail in mano con la penosa impressione di uno sgomitare di tanti polli che tentano di salire a bordo della nave da crociera della politica italiana.

Per il resto c'è poco da dire: il prevedibile intervento della chiesa nelle elezioni regionali non merita commenti (anche se mi chiedo cosa diavolo c'entrino aborto e divorzio nelle elezioni regionali e con che faccia, oggi come oggi, la chiesa si metta a dare lezioni di morale). Diciamo che si è persa una buona occasione per tacere...

venerdì 19 marzo 2010

Trash Politics

Sandro Frisullo, former deputy-president of the administration of Puglia region, has been arrested for suspected corruption: by now everyday in Italy we receive such news about bribes, corruption, frauds, nepotism, ethical and political degrade.

Judges will clarify responsibilties and guilts but I'm still surprised, in this case as in similar ones, for the shallowness and squalor the news recently diffused have clearly evidenced.

It's very difficult for me, maybe for my innate ingenuity, to justify the fact that someone may receive money, while carrying out public functions, for supporting a restricted number of beneficiaries instead of promoting public interests. I can't understand how it can be possible to be "paid" by someone while making politics: the only explanation I can find is that all this may result from an endless greed overcoming any kind of personal dignity.

Anyway: I may understand the fact to be paid with money. But I'm still wondering how it can be possible to be paid with luxury clothes, house cleanings, and, once again, with sex.

What is going on in Italy? Why is there such a sex-hunger with escorts and transexuals? How interpret this sexmania among italian politicians?

I think that these individuals maybe are suffering a real omnipotence delirium operating over very frustrated people: I cannot imagine any other explanation...

Once political analysis was a focus topic of political science: today in Italy it should be moved to neuropsychiatry or psychoanalysis.

Nonetheless, it's such a pity to see these individuals with salami hidden in their pockets and their trousers always dropped..


Trash Politics


L'arresto di Sandro Frisullo, ex vice presidente della regione Puglia, ha riproposto il solito tormentone di corruzione, favoritismi, degrado etico che ormai a cadenza quotidiana scandisce la vita di questo sfortunato Paese.

Starà come al solito all'inchiesta guidiziaria verificare le responsabilità e le colpe. Quello che però mi soprende ancora una volta, come in gran parte di casi simili a questo, è la bassezza e lo squallore generale che le notizie su questa faccenda stanno portando alla luce.

Faccio sempre molta fatica a capire, grazie alla mia innata ingenuità, come si possano ricevere dei soldi (pochi o tanti che siano) nello svolgimento di funzioni pubbliche (ovvero dirette al soddisfacimento degli interessi di tutti) per favorire pochi. Non capisco come sia possibile essere "stipendiati" da qualcuno: l'unica spiegazione è un'avidità senza fine che cancella qualsiasi forma di dignità personale.

Comunque passi per i soldi: quello che soprende è l'essere "stipendiati" anche con costosi capi d'abbigliamento, con le pulizie di casa e, ancora una volta, con il sesso.

Cosa sta accadendo alla politica italiana? Come mai c'è questa fame sfrenata di sesso, di donne, di trans? Come deve essere interpretata questa sessuomania che attanaglia la politica nostrana?

Credo che fondamentalmente esista in queste persone un vero e proprio delirio di onnipotenza che agisce su persone forse fortemente frustrate: non so darmi altra spiegazione...

Un tempo l'analisi politica veniva affidata ai politologi: oggi penso sia necessario rivolgersi a dei neuropsichiatri o degli psicoanalisti.

Comunque: che pena 'sta gente con i salami nelle tasche ed i pantaloni perennemente calati...

mercoledì 17 marzo 2010

Womenomics

The squalor of italian politics during these weeks has reached such a level to become impossible for me to talk about politics: menaces, insults, legal actions, collusions have canceled the discussion over the real problems of our country.

While these politicians are playing with Risiko, problems remain unsolved and above all italian families have to deal with increasing difficulties in everyday life. From the electoral campaign for the regional elections only squabbles are emerging: no ideas, no proposals, no projects to support job creation, environment, public services, culture.

In the meantime, the problem of "Job" still remains open above all for young people and women. Italian politicians are unable to think, imagine, project future. For this reason young people and women are the main victims of this inability.

For this reason I would like to highlight the issue of "womenomics" related to the important role women may play in economic, political and social development processes. The continuing marginalization of women in Italy involves relevant costs the entire society everyday has to pay.

I thus evidence the following links (in italian):
womenomics
Perchè l'Italia ha bisogno di womenomics (Lavoce.info)
womenomics.it riflessioni a confronto

Womenomics

Lo squallore della politica italiana in queste settimane è di tali dimensioni che lascia ormai senza parole. Minacce, insulti, querele, ricorsi, ispezioni, collusioni hanno messo in ombra i problemi reali della deriva del nostro Paese.

Mentre questi signori giocano ad un ipotetico Risiko sulla pelle dei cittadini, i problemi rimangono insoluti e soprattutto le famiglie fanno i conti con le crescenti difficoltà quotidiane. Dalla campagna elettorale per le regionali non arrivano idee, proposte, programmi per rilanciare l'occupazione, per la tutela ambientale, per la realizzazione di servizi decenti, per la cultura: arrivano solo battibecchi.

Intanto è sempre più difficile trovare lavoro sopratutto per le donne ed i giovani: la nostra classe politica, in questo ambito, non è capace di pensare, immaginare, progettare il futuro. Per questo soprattutto i giovani e le donne sono le prime vittime di questa ottusità ed incapacità progettuale.

A tale proposito segnalo il tema della "womenomics" ovvero il peso notevole che le donne potrebbero avere nei processi di sviluppo economico, politico e sociale del nostro Paese. La continua marginalizzazione delle donne dalla politica, dall'amministrazione, dall'economia ha un costo rilevante che quotidianamente viene pagato dall'intera società.

Segnalo quindi i seguenti link per approfondire:
womenomics (dove vi sono anche alcuni sconfortanti dati sul caso italiano)
Perchè l'Italia ha bisogno di womenomics (Lavoce.info)
womenomics.it riflessioni a confronto


lunedì 15 marzo 2010

Do the right thing

On march 12-14 in Milan the italian association Terre di Mezzo has organized "Fa' la cosa giusta - Do the right thing" an event dedicated to alternative consumption models and sustainable lifestyles.

This initiative is an occasion to show and describe the opportunities deriving from alternative economic relations, ideas and practices directed to environmental sustainability, social responsibility. Just to say that another Italy still exists and survives...

I thus suggest to visit the Fa' la cosa giusta website (in italian) where it's possible to find many ideas, projects, suggestions, networks and living expressions of this "different Italy"...

Fa' la cosa giusta

Dal 12 al 14 marzo a Milano si è svolta "Fa' la cosa giusta" la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili evento organizzato da Terre di Mezzo.

La manifestazione diventa in pratica la vetrina per descrivere e presentare relazioni economiche alternative, idee e pratiche di sostenibilità ambientale e responsabilità sociale. Esiste un'altra Italia che vuole farsi vedere...

Al di là dell'evento, segnalo in particolare il sito di Fa' la cosa giusta dove è possibile trovare molti spunti di riflessione, idee ed un network interessante di associazioni ed organizzazioni.

giovedì 11 marzo 2010

Le tempeste di neve ed il riscaldamento globale

In questi giorni un po' in tutta Italia stanno imperversando tempeste di neve e pioggia (come del resto in gran parte dell'Europa) con temperature decisamente basse per essere metà marzo. Con un tempo simile si riaffacciano puntualmente i "negazionisti" del cambiamento globale: un tempo simile, secondo loro, è la conferma più evidente che il riscaldamento globale è una bufala degli ecologisti più fanatici.

A tale proposito, anche per fare un po' di chiarezza sull'argomento, riporto alcune osservazioni presenti sul sito dell'Union of Concerned Scientists secondo cui in primo luogo è indispensabile distinguere il "clima" dal "tempo" (in senso atmosferico).

Il tempo infatti è ciò a cui noi assistiamo quotidianamente o nello spazio di alcuni giorni mentre il clima esprime le condizioni prevalenti in una regione (umidità, piovosità, temeprature, pressione atmosferica ecc...) nel lungo perioodo. Il cambiamento climatico quindi fa riferimento a mutazioni sulle condizioni prevalenti in una determinata area nello spazio di decenni. Il cambiamento climatico è dato dall'innalzamento delle temperature nel lungo perdiodo che si verifica nonostante queste giornate di freddo e neve. Anzi il riscaldamento globale provoca maggiori piovosità nelle regioni già naturalmente piovose e scarsità di piogge in quelle già naturalmente più aride.

Ulteriori dettagli e link importanti su questo tema possono essere trovati qui (in inglese)

Il fatto che abbia nevicato per qualche giorno quindi non deve assolutamente farci abbassare la guardia su questo problema così importante: è indispensabile impegnarsi sempre di più per abbattere le emissioni di CO2, modificando profondamente il modello di sviluppo economico attuale fondato sui combustibili fossili, investendo di più sulle rinnovabili e le energie "verdi" (soprattutto solare),

Visto il triste spettacolo della politica in questi giorni, mi sembra più che evidente che non si può aspettare che qualcosa piova (è il caso di dirlo) solo dall'alto: tutti noi possiamo intanto fare qualcosa riducendo i consumi di beni inutili e cercando di lasciare a casa il più possibile l'automobile.

lunedì 8 marzo 2010

Senza parole...

In questo 8 marzo avrei voluto evitare di parlare di quanto sta accadendo nella politica nazionale. Avrei voluto continuare a riflettere sulle piccole e grandi questioni che attanagliano questa sfortunata terra: il lavoro, la dignità delle persone, l'ambiente, la scuola, la sanità, la sicurezza, ecc... Insomma tutte quelle questioni che sono alla base di una società "decente".

Invece, mi è impossibile non spendere qualche parola proprio perchè sono fermamente convinto della necessità di lavorare per creare una società decente. Lo spettacolo grottesco che sfila quotidianamente davanti ai nostri occhi è di dimensioni tali che non si riesce più a capire dove finisca la realtà ed inizi la fantascienza, la commedia, la finzione televisiva.

Non voglio entrare nelle polemiche più o meno istituzionali che stanno caratterizzando la politica nostrana di questi giorni e nemmeno fare ragionamenti sulla destra e sulla sinistra (che ormai sono delle etichette prive di senso): però continuo a pormi delle domande e a nutrire notevoli dubbi sulle capacità di tutte queste persone di affrontare e (forse) risolvere anche i più minimi problemi che la nostra società ha davanti a sè.

Se questa è la macchina politica che si è messa in moto per le elezioni regionali non mi meraviglia che all'ombra di una simile umanità si accampino donnine di malaffare, sciacalli camuffati da manager, la malavita più o meno organizzata, mascalzoni di ogni sorta.

Ho sempre pensato che la dignità consista nel saper tenere la "testa alta" anche nelle situazioni più difficili: io oggi non vedo dignità non solo in queste persone cui abbiamo affidato le nostre sorti, ma nemmeno in quegli uomini e donne che continuano a tollerare e sostenere questo stato di cose.

Si va in giro con le braghe calate: come i tanti sessuomani beccati nelle intercettazioni...


PS: solitamente mi prendo la briga di tradurre in inglese questi post. Questo è uno di quei casi in cui non so da dove cominciare: cosa traduco? Come faccio a spiegare delle cose simili?

mercoledì 3 marzo 2010

GMO Potatoes

The European Commission has recently given its OK for the genetically modified potatoes in Europe thus re-opening an intense debate about the opportunity to open the door to this kind of products.

In this blog I have many times discussed this topic and now I want just to underline some concepts.

In general terms, the adoption of technological approaches to agriculture, such as in the case of GMOs or the use of chemicals, should be preceded by a deep analysis of their implications for the ecosystem and human health.

The problem of GMOs is firstly linked to food security related to the “precaution principle” or impeding that certain kinds of food are commercialized until their security is completely confirmed. Moreover, many doubts emerge when considering the problem of environmental contamination from GMOs crops.

In particular GMOs seem to be fundamentally no-use resulting essentially from economic and financial speculations rather than scientific research. The development and commercialization of GMOs is mainly concentrated on few corporations capable to determine a quasi total control on agricultural activities: GMOs increase the dependence of farmers from external private subjects who, after having blocked the products patenting and after making sterile seeds for future crops, do not show any interest in defending local resources and competencies, ecosystems and biodiversity.

Consequently, the introduction and diffusion of GMOs in Italy, as well as in Europe, seem not adequately based on adequate and valid motivations. On the contrary, their implementation in agriculture could drive to a deprivation both in entrepreneurship terms and in a restriction of the supply of local products.

For these reasons OGMs have to be considered absolutely incompatible with a strategy for a development of agriculture based on quality, typical products, territorial distinctions, links with the territory and promotion of agrifood traditions.

In Italy a wide debate is now opening. I suggest to see these links (in italian)

OGM: la porta è aperta e Biotech agricolo: chi lo ferma più? by Greenplanet: la rete del biologico
OGM: cui prodest? by Agricoltura Italiana on Line
Ogm, Zaia: la decisione della Commissione ci vede contrari by Agricoltura Italiana on Line
Press release by Federbio
Presse releases on Agrapress

I suggest the reading of the report "Failure to Yeld" (in english) in the publications in the right side of this blog.






Patate OGM

La notizia dell'OK della Commissione europea alla coltivazione della patata geneticamente modificata Amflora, prodotta dalla Basf riapre la discussione sugli OGM.

Sul questo blog ho tante volte discusso di questo argomento: colgo l'occasione però per ribadire alcuni concetti.

In termini generali, l’adozione di approcci tecnologici all’agricoltura, come ad esempio nel caso degli Organismi Geneticamente Modificati (OGM) o del ricorso a prodotti chimici, dovrebbe essere sempre preceduto da un’attenta analisi delle loro implicazioni sull'ecosistema e sulla salute umana, cosa che non sempre avviene perlomeno in maniera esaustiva.

Per quanto riguarda gli Organismi Geneticamente Modificati (OGM) è indispensabile garantire la sicurezza alimentare dei cittadini ovvero impedire che venga commercializzato un alimento fino a quando non si è dimostrato che non è dannoso per la salute. Inoltre sempre su questo versante problematico, si esprimono delle riserve in considerazione dei problemi generati dalla contaminazione ambientale da parte delle colture OGM.

In particolare bisogna sottolinerare che spesso gli OGM appaiono fondamentalmente inutili e frutto più di speculazioni economiche e finanziarie che della ricerca scientifica. Lo sviluppo su scala industriale e la commercializzazione degli OGM è infatti concentrata in poche multinazionali capaci di esercitare un controllo pressoché totale sulle attività agricole: gli OGM aumentano di fatto il grado di dipendenza dei produttori da soggetti privati esterni che, dopo aver “blindato” la brevettabilità di questi prodotti e reso improduttivo il seme per futuri raccolti, non hanno alcun interesse a tutelare le risorse e le competenze locali, gli ecosistemi, la biodiversità.

L'introduzione e diffusione di colture OGM sul territorio nazionale non risulta pertanto supportata da adeguate e valide motivazioni. Anzi, una loro adozione nella pratica agricola porterebbe ad un impoverimento sia in termini di capacità imprenditoriali che di offerta di prodotti legati al territorio. Proprio in questo senso emerge chiaramente l'incompatibilità degli OGM con una strategia di sviluppo dell'agricoltura che intenda privilegiare la qualità, la tipicità, la distintività, la differenziazione territoriale, i legami col territorio e la valorizzazione del patrimonio delle tradizioni agroalimentari.

Segnalo poi i seguenti link:
OGM: la porta è aperta e Biotech agricolo: chi lo ferma più? di Greenplanet: la rete del biologico
OGM: cui prodest? da Agricoltura Italiana on Line
Ogm, Zaia: la decisione della Commissione ci vede contrari da Agricoltura Italiana on Line
Comunicato Federbio
Invito poi alla lettura del report "Failure to Yeld" che trovate fra le pubblicazioni sulla colonna di destra di questo blog
Comunicati stampa su Agrapress





martedì 2 marzo 2010

Open the window!

In these days our attention in Italy is completely focused on a long series of severe facts: widespread corruption, scandals, dramatic environmental disasters, regional elections and their implications, etc.

Many of these facts are surely important and some of them particularly relevant but they however "distract" not only the public opinion attention but they contribute to push Italy towards a no-return provincialism.

Our society urgently needs to "open the windows" because this unclear air is the main humus for this state of ethical degrade in which we live. While many politicians and entrepreneurs are busy in stealing, cheating, bribes and sex scandals, italian society as a whole is dealing with a state of "suffering" and this suffering condition is more acute where this degrade finds more diffusion and electoral support. It means that more social suffering, more consensus for a political class causing this social suffering.

This is a clear short circuit surely rooted in a cultural short circuit as widely discussed and analyzed in this article (in italian). In the meantime this condition of suffering makes communities definitively weaker and more fragile according to many points of view. I suggest the reading of this article (in italian) about the dynamics of some important social and economic indicators (job and family) in the comparison between two italian regions: Emilia Romagna and Campania.

In brief, with a debt out of control, continuing waste of public money and an ubiquitous media-crash, italian society, even quite quickly, is sliding away towards a precipice: and no one seems to have any intention to do something...

Aprite le Finestre!

In questi giorni siamo tutti distratti da una lunga serie di fatti e fattacci: corruzione dilagante, scandali di ogni tipo, gravissimi disastri ambientali, elezioni regionali con tutti i loro strascichi (discussioni sulla par condicio, liste non ammesse, ecc...).

Si tratta di fatti certamente gravi ed alcuni anche gravissimi che "distraggono" (nel senso più letterale del termine) non solo l'attenzione dell'opinione pubblica ma che anche rischiano di far scivolare il nostro Paese in un provincialismo senza ritorno.

La nostra società ha urgentemente bisogno di spalancare le finestre, anche perchè questa aria viziata rappresenta l'humus principale di questo stato degradato di cose in cui oggi viviamo. Mentre in tanti sono impegnati a rubare, ad imbrogliare, a telefonare ecc... l'intera società si trova in uno stato gravissimo di sofferenza e questa sofferenza è maggiore proprio laddove questo sistema degradato e degradante trova maggiore diffusione e sostegno elettorale. Ovvero più c'è sofferenza sociale più c'è consenso nei confronti di quella classe politica che genera sofferenza sociale.

Questo corto circuito politico ha certamente delle radici in un corto circuito culturale come ampiamente descritto in questo articolo apparso su MicroMega. Intanto però questa condizione di sofferenza rende le comunità decisamente più fragili e vulnerabili sotto molteplici punti di vista. Consiglio la lettura di questo articolo apparso su laVoce.info sulle dinamiche di importanti indicatori sociali (come il lavoro e la famiglia) in due regioni a confronto: Emilia Romagna e Campania.

In breve, con un debito pubblico fuori controllo, con gli sprechi che dilagano e mentre avanza tutto questo terribile fracasso, la società italiana, anche abbastanza velocemente, scivola verso un baratro senza che nessuno abbia la minima intenzione di fare realmente qualcosa...