mercoledì 23 dicembre 2009

Xmas thoughts

We are very close to the next festivities and hence I wish to express my personal "Xmas thoughts" also for the upcoming new year 2010.

My thoughts go to who has lost his/her job during these months above all as consequence of financial speculators and political and economic jackals of any kind who have accumulated with impunity a furtune on hundred of thousands of citizens' skin .

My thoughts go to has to paid the bill for whom has made business not risking his money, but using citizens' savings, paying the consequences of speculators' tricks and jokes of the "economy of nothing" deceiving hundred of thousands of citizens thanks to the lack of a system of rules (many times promised but never arrived)

My thoughts go to temporary workers hoping that they may have a serene festivities' time for a kind of life, always hanging by a thread, ususally with no serenity.

My thoughts go to suffer the effects of environmental degradation in the general indifference, to whom is enjoying these festivities in the abundance and excess, while the human existence is going at a foolish speed along a dead track. My thoughts go to those intoxicated by the air we breath, assaulted by magnetic fields, poisoned by junk food and dirty water, oppresed by a foolish climate. In brief my thoughts go to all of us...

Pensiero di Natale

Visto che ormai siamo prossimi alle festività natalizie, desidero esprimere il mio personale "pensiero di Natale" e l'augurio per il prossimo anno 2010.

Il mio pensiero va a chi ha perso il proprio posto di lavoro in questi mesi principalmente per colpa di speculatori finanziari senza scrupoli e sciacalli della politica e dell'economia di ogni sorta che hanno accumulato una fortuna sulla pelle di centinaia di migliaia di persone facendola pure franca.

Il mio pensiero va a chi ha pagato il conto salatissimo di chi ha fatto affari non rischiando i propri soldi ma con i risparmi degli altri, coloro che hanno pagato le conseguenze dei trucchi e dei sotterfugi dei venditori di fumo che hanno potuto ingannare, sapendo di ingannare, approfittando della mancanza di un sistema di "regole del gioco" che non è mai arrivato nonostante le tante promesse.

Il mio pensiero va ai lavoratori precari di tutte le categorie perchè possano trascorrere alcuni giorni di serenità di una vita appesa ad un filo che non ammette serenità.

Il mio pensiero va a chi subisce gli effetti del degrado dell'ambiente nell'indifferenza generale, coloro che brindano e mangiano a più non posso mentre il treno dell'esistenza di tutti corre impazzito senza freni lungo un binario morto. Il mio pensiero va a tutti quelli intossicati dall'aria che respiriamo, aggrediti dai campi magnetici che ci circondano, avvelenati da cibi e acqua sempre più scadenti, oppressi da un clima impazzito. Insomma il mio pensiero va a tutti noi...

lunedì 21 dicembre 2009

Ghost-houses in Italy


A recent police investigation has confirmed the "presence" of at least more than 1 ml ghost-houses in Italy. More than 500.000 of them have been discovered in the current year 2009. The larger part of these houses are the result of total construction abuses. The ghosts have been identified thanks to a confrontation between maps with the existing buildings and some air recognitions. From this, some anomalies emerged which often everyone knows (above all in small towns and villages) but noboby has never declared.

Just make a short walk in the countryside and in many rural areas in Italy one can see how easily can be to build a villa where before there were fields...

This is not only a problem of fiscal evasion. The issue is definitively wider. On the one hand all this confirms a total lack of a culture of the territory as economic, environmental and cultural resource. On the other hand it confirms once again that there are too many italians who too easily and too frequently violate any minimal rule at the base of the governance of the territory where they live and the quality of the landscape of the place around them.

Too often small municipalities prefer to "shut their eyes" and ignore what is happening because making these rules observed may become an umpopular policy eroding votes. Defending the territory, environment and landscape as well as the respect of the law may become something umpopular!

So, everyone feels free to do anything he/she wants: villas, countryhouses, pools, garages, chalets, wells etc. detroying and disarranging all, thus stressing landascapes and the countryside.

This cofirms also the enormous power focused on those local authorities devoted to construction licenses and governance: they may make controls, sanctions or avoid to do this.

A small advantage in the short run is obtained at the cost of huge disvantages in the long run in economic, environmental and social terms. And the final bill will be charged to local communities. As usual...

L'Italia delle case-fantasma


Sarebbero più di un milione le case che non risultano al Catasto. Nel solo 2009 sono state scovate più di mezzo milione di case fantasma: la maggior parte di queste case sono il frutto di abusi totali e passibili quindi di demolizione. E' bastato confrontare le mappe con gli immobili esistenti ed effettuare delle ricognizioni aeree per costatare che esistevano delle anomalie che spesso tutti conoscono (soprattutto nei piccoli Comuni), ma che nessuno aveva il coraggio di denunciare.

E sì! Perchè basta fare due passi in campagna e ci si accorge con quale e quanta facilità possono spuntare ville e villette laddove prima c'erano pascoli o campi coltivati o dove dovrebbero sorgere dei "ricoveri per attrezzi" per uso rurale.

In questo caso non si tratta solo di un problema di evasione fiscale. La questione è decisamente più ampia. Tutto questo conferma infatti da un lato la più completa mancanza di una cultura del territorio e dall'altra il fatto che esistono un bel po' di italiani, come se ci fosse bisogno di ulteriori conferme, che se ne infischiano altamente delle regole minime che governano l'uso del territorio e la qualità dei paesaggi. Spesso poi i piccoli Comuni chiudono un occhio ed anche due perchè far rispettare queste regole vuol dire adottare una politica impopolare e magari pestare i piedi a qualche elettore o potenziale tale.

La difesa del territorio diventa quindi una questione impopolare!

E quindi chi può costruisce ciò che vuole, dalla villa, alla piscina al garage fino ai pozzi, stravolgendo tutto... Basta appunto fare un giro per le campagne e vedere questo sbriciolamento abitativo sparso ovunque senza regole, nemmeno quelle estetiche.

Tutto questo poi riconferma ulteriormente il ruolo critico degli uffici tecnici dei Comuni che oggi detengono un potere enorme a livello locale: spesso sono gli artefici del degrado o della salvaguardia dell'ambiente, del paesaggio e del territorio. Il tutto secondo il principio: i Sindaci vanno e vengono, l'ufficio tecnico resta.

Con buona pace dei cittadini...

giovedì 17 dicembre 2009

Copenhagen: see the experts' point of view from UCS

On the website of the Union of Concerned Scientists is posssible to see a number of interesting videos (in English) related to the environment experts' point of view about the climate summit in Copenhagen.

These videos can be found here.

Fotovoltaico innovativo: dal CNR importanti tecnologie per la green economy italiana


Riporto di seguito il testo di un comunicato stampa del CNR relativo ad un'importante tecnologia innovativa nel campo del fotovoltaico. Mi auguro che le istituzioni e gli impenditori si facciano avanti per cogliere questa occasione per dare un supporto sostanziale alla green economy italiana.

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‘Trasformare’ un elemento fotovoltaico in un altro, per ottimizzare le sempre più rare e preziose materie prime disponibili, ma anche per snellire tempi e costi di produzione. Quello che fino a ieri era un ambizioso progetto scientifico, oggi è una realtà grazie alla rivoluzionaria tecnica messa a punto dalla Dichroic Cell in collaborazione con l’Università degli Studi di Ferrara e CNR-INFM (Consiglio Nazionale delle Ricerche-Istituto Nazionale per la Fisica della Materia). Gli elementi alla base delle celle fotovoltaiche sono Silicio, Arseniuro di Gallio (GaAs), Fosfuro di Indio e Gallio (InGaP), ma soprattutto Germanio (Ge). Tutti rari e costosi, soprattutto il Germanio. Per aggirare questo ostacolo, la Dichroic Cell ha iniziato a sviluppare una metodologia del tutto innovativa, che mira a convertire un elemento costoso e raro come il Germanio in un altro elemento, il Silicio, più reperibile e meno dispendioso. Il procedimento si basa sull’utilizzo di un macchinario ultratecnologico, il reattore L.E.P.E.C.V.D. (Low Energy Plasma Enhanced Chemical Vapor Deposition), che lavora come una sorta di forno in grado di depositare il Germanio sul Silicio e di consentire appunto la ‘trasformazione’ di un elemento nell’altro. In base alle previsioni formulate, attraverso questa sofisticatissima tecnologia è possibile abbattere il costo del substrato delle celle fotovoltaiche di oltre il 60%. Una riduzione dei costi che diventa del 30% quando si prendono in esame le celle fotovoltaiche più costose, con substrato in puro Germanio. Quella impiegata dal gruppo di ricercatori è una tecnologia davvero sofisticata, il cui sfruttamento commerciale ha preso avvio in ambito aerospaziale negli anni ’90 per applicazioni esclusivamente orientate a tale settore. La grande intuizione della Dichroic Cell e del gruppo di ricerca pubblico-privato è stata quella di trasferire dall’ambito aerospaziale a quello terrestre una metodologia altamente sofisticata e dai costi proibitivi, riuscendo a renderla applicabile ad un’economia per uso terrestre su scala industriale. Gli straordinari risultati di questa ricerca sono stati tenuti secretati fino ad oggi, e finalmente dallo scorso settembre Dichroic Cell ha iniziato a produrre e a vendere i primi Substrati Virtuali, risultato di una tecnologia che ha quindi disponibilità di materiali, costi ed efficienze per soddisfare sino al 10% del fabbisogno energetico nazionale. “Coraggiosi imprenditori, soprattutto veneti, hanno investito negli studi e nella ricerca applicata dell’Università di Ferrara - spiega Federico Allamprese Manes Rossi, Amministratore Unico della Dichroic Cell S.r.l. – I laboratori messi a disposizione da CNR-INFM hanno portato alla realizzazione di una tecnologia strategica e all’avanguardia, valida non solo per il settore fotovoltaico, ma anche per quello aerospaziale e dell’automotive. La lungimiranza dello scorso e dell’attuale governo sta consentendo di portare all’industrializzazione questa iniziativa, patrimonio esclusivo della nostra nazione”. La tecnica, del tutto rivoluzionaria e messa a punto per la prima volta in Italia, consente realmente al team di scienziati di guidare l’innovazione tecnologica del fotovoltaico nel nostro Paese e nel Mondo. Come afferma Patrizio Bianchi, economista industriale e Rettore dell’Università di Ferrara, “questa rivoluzionaria scoperta, messa a punto con la collaborazione del nostro Dipartimento di Fisica, conferma come la nostra sia davvero un’Università di ricerca e come, in questo ambito, svolgiamo una funzione di sperimentazione e traino dell’intero sistema nazionale. Abbiamo lavorato intensamente sulla ricaduta industriale della nostra ricerca e sulla creazione d’impresa”. Altra voce autorevole dell’Università di Ferrara è quella del Prof. Giuliano Martinelli, Direttore del Dipartimento di Fisica e coordinatore scientifico del gruppo di ricercatori. “Ritengo - osserva il Prof. Martinelli - che l’investimento fatto da Dichroic Cell in questa innovativa ricerca sia stato davvero lungimirante. Ora mi auguro che gli Enti di riferimento mostrino, non solo nelle proclamate intenzioni, ma anche nei fatti, la stessa lungimiranza. In primis, promuovendo l’accesso al ‘Conto energia’ anche per i sistemi a concentrazione, ritenuti particolarmente idonei per la produzione di energia su larga scala. Questo potrebbe cancellare o limitare le perplessità di istituti finanziari e altri potenziali investitori, per ora restii a riversare le proprie risorse in una tecnologia che, non avendo accesso all’incentivo, di fatto soffre di carenza di mercato. Solo così i risultati della ricerca potranno rapidamente trasferirsi in una realtà industriale in grado di apportare un importante contributo al nostro fabbisogno energetico, fornendo un prodotto di alto valore commerciale per la nostra esportazione, in particolare nel bacino del mediterraneo”. Attualmente, tra tutti i dispositivi fotovoltaici presenti sul mercato, le celle solari basate su composti con substrato in Germanio hanno mostrato la più alta efficienza di conversione. Celle solari multigiunzione basate su questi materiali hanno ormai raggiunto efficienze record di conversione di oltre il 39% , mentre nell’immediato futuro è prevedibile che vengano raggiunte efficienze superiori al 40%. “Energie rinnovabili ed efficienti, oltre che alla portata di tutti: con questo obiettivo il Consiglio Nazionale delle Ricerche si cimenta da anni” - tiene a sottolineare il Presidente del CNR, Prof. Luciano Maiani - “Ogni progresso in tal senso costituisce dunque un passo in avanti verso un traguardo tanto ambizioso quanto strategico per il Paese. La scoperta di una tecnica in grado di ottenere una maggiore efficienza delle celle fotovoltaiche, risparmiando sui materiali, rappresenta in tal senso un successo di cui i ricercatori del CNR-INFM, in collaborazione con quelli dell’Università degli Studi di Ferrara e della Dichroic Cell, possono andare orgogliosi. In più, la sinergia tra impresa, Università ed Ente pubblico rimarca ancora una volta l’importanza strategica del dialogo tra pubblico e privato, per il benessere e la ricchezza dell’Italia. Oltre che per il progresso e il futuro della ricerca”.

lunedì 14 dicembre 2009

Strange times in Italy

It is surely quite worrying the fact that a person with a mental disease may hurt a Prime Minister (whoever he is). It is also warrying that all this may happen so easily.

If the Prime Minister is Mr Silvio Berlusconi anything may turn even more complicated because he has a relevant massmedia role and he showed, and still shows, a primary capability to divide italian society.

This event thus highly contributes todivide Italy and to make even more spectacular the "circus" of italian politics.

It is rather pathetic to see how this event has been exploited by italian political parties: the Prime Minister has not been a victim of a terrorist assault or an act of political violence. Nonetheless the political propaganda has immediately exploited the case against all the adversaries and enemies.

In Italy we are living a strange moment. The problem is not this episode per sè but rather the domino effect now in progress...

Qui tira una strana aria...

Certamente che una persona con problemi psichici colpisca il Presidente del Consiglio (chiunque esso sia) costituisce un fatto preoccupante. Che poi ciò avvenga con una relativa facilità è un fatto altrettanto preoccupante.

Quando poi a subire un atto di violenza è una figura a massima penetrazione mass-mediatica come Silvio Berlusconi, tutto diventa ulteriorimente più preoccupante anche perchè viene tirata in ballo una figura che ha avuto, ed ha tuttora, la capacità di dividere in modo netto la società italiana.

Questo episodio non fa altro quindi che dividere ulteriormente questo sfortunato Paese e spettacolizzare ancora di più quel circo equestre che è divenuta la politica italiana.

Al di là di tutto, fa abbastanza pena vedere come si sia cercato immediatamente di sfruttare questo triste episodio per fini politici e di partito: il premier non è stato vittima di un attentato terroristico o di un atto di violenza di matrice politica eppure immediatamente si confeziona il "pacco propagandistico" e lo si rispedisce all'avversario politico del momento.

Certo in Italia si respira un'aria strana, non tanto per l'episodio in sè ("ricordati che sei un uomo" diceva un piccolo schiavo alle spalle degli Imperatori Romani) ma per l'effetto domino che si sta scatenando in queste ore...

giovedì 10 dicembre 2009

The Terra Madre Day


Terra Madre celebrates today a day devoted to the central role of food and its traditions. Global Events involving communties worldwide are organized to understand and share a "culture of food" as expression of human respect for Earth and her resources.

More info here and here

Il Terra Madre Day


Terra Madre celebra oggi una giornata dedicata alla centralità del cibo e delle tradizioni che esso coinvolge. Eventi globali che coinvolgono comunità in tutto il pianeta per conoscere e rivalutare la "cultura del cibo" come espressione del rispetto dell'uomo per la Terra e le sue risorse.

Maggiori informazioni su questo link

mercoledì 9 dicembre 2009

A bad weather in Copenhagen

Even if I'm very busy these days, I'm trying to follow the conference in Copenhagen. I must say that I'm not particularly optimist: well maybe I'm definitively pessimist...

I think that there is no real intention by Governments and politicians to take any real serious and adequate initiative to deal with the current environmental crisis. They are still looking for a compromise between economic and environmental needs without suggesting and immediately implementing a development model for mankind capable to act a a real change.

Apart some isolated action from some Scandinavian country and despite the evidence of the current catastrophic situation (which some idiot still denies), the entire issue is not cosnidered seriously yet.

We are still waiting: we are still discussing... At time is running out...

We all perfectly know that politicians, above all the italian ones, are expressions of powerful lobbies and mafias (oil, chemicals, drugs, mass-media, weapons, etc.). We all know that the interests of these groups have a complete priority over any social, health or environmental need. Money always prevails in any political decision...

What can we expect from this kind of people?

As I have already written here, all of us must do our bit: we cannot wait for someone else intervention. We cannot delegate anything to others. We can do a lot through our everyday choices, we must be aware and informed (we must READ, READ, READ)

We must focus our lives on the idea of "take care" and "respect": for the environment, for other people, other cultures, other ideas...

Without respect there is no future...

Tira una brutta aria a Copenhagen

Nonostante sia molto impegnato in questi giorni, sto seguendo, come posso, la conferenza di Copenhagen. Devo dire che non sono particolarmente ottimista riguardo alle conclusioni di questo meeting. Anzi devo dire che sono decisamente pessimista...

Non vedo alcuna reale intenzione dei Governi e dei politici di prendere alcuna iniziativa decisiva e seria per fare fronte all'emergenza ambientale in corso. Ancora si cerca un compromesso fra ragioni economiche e necessità ambientali senza proporre ed adottare un modello di sviluppo per l'umanità che rappresenti una cesura con quello fino ad oggi adottato.

Stiamo ancora discutendo. Stiamo ancora aspettando. Ed intanto il tempo corre...

A parte qualche iniziativa totalmente isolata di qualche Paese scandinavo e nonostante ormai l'evidenza della catastrofe in corso (che qualche povero imbecille ancora nega), ancora non si riesce a prendere sul serio l'intera problematica.

Che i politici, compresi quelli italiani, siano espressione di lobbies e mafie potentissime (chimiche, petrolifere, farmaceutiche, mass media ecc...) è fin troppo chiaro. Che gli interessi di questi gruppi di potere siano di gran lunga prioritari rispetto a qualsivoglia ragione ambientale o sociale è altrettanto evidente. Il denaro prevale sempre in ogni decisione politica.

Da questa gente che cosa ci possiamo aspettare?

Come ho già scritto altre volte, dobbiamo, ciascuno di noi nel nostro piccolo, fare la nostra parte e non aspettare che siano gli altri a decidere per noi: possiamo fare molto con le nostre scelte quotidiane, approfondendo queste tematiche (dobbiamo LEGGERE!!!!), rifiutando di farci abbindolare con le collanine e gli specchietti...

Dobbiamo riscoprire il significato di prenderci cura anche dei luoghi dove vivamo e riscoprire il significato di "rispetto" per l'ambiente, per le persone, per le idee...

Senza "rispetto" non c'è futuro.

giovedì 3 dicembre 2009

L'Italia ed Internet

L'IIT-CNR ha recentemente presentato le conclusioni di un'interessante ricerca circa la diffusione dei domini internet .it

Di seguito riporto il relativo comunicato stampa
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Bologna e Milano sono le province italiane con più utenti ‘evoluti’ della Rete, seguite da Bolzano, Pistoia e Rimini. Tra le regioni, il Trentino-Alto Adige conferma la propria leadership, staccando Lombardia, Emilia-Romagna e Lazio. Sono alcuni dei dati salienti dello studio sulla diffusione di Internet in Italia, elaborato dall’Istituto di informatica e telematica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Iit-Cnr), da cui si evince che esistono 289 domini .it ogni 10 mila abitanti.
La ricerca, unica a livello europeo per metodologia, si basa infatti sui dati del Registro .it (l’anagrafe dei domini a targa ‘italiana’, gestita dallo stesso Iit-Cnr) e mette a confronto i nomi a dominio registrati in rapporto ai residenti maggiorenni ma anche ad enti e imprese. “Il risultato è una radiografia accurata della diffusione della rete e, in particolare, del suo uso più evoluto e consapevole”, osservano Maurizio Martinelli e Michela Serrecchia, i curatori dello studio. “Il possesso di un dominio evidenzia che l’utente intende sfruttare al meglio le opportunità offerte da Internet e non si limita a una fruizione sporadica o passiva”.
Lo studio dell’Iit-Cnr ha assunto come riferimento 1.429.009 domini .it per i quali è stato possibile risalire alla tipologia dell’assegnatario e ha calcolato quale indice della diffusione di Internet a livello generale, ovvero senza tenere conto delle tipologie dei registranti, un ‘tasso di penetrazione’ (TP) di 288,87 domini ogni 10mila abitanti.
Ma la prima sorpresa viene dal confronto per macro-aree: il tasso di penetrazione maggiore è nel Centro Italia (354,48), davanti al Nord (340,82) e al Sud (180,51). Diversa, ovviamente, è la situazione riguardo al numero di domini .it registrati, dove il Settentrione accentra il 54,35% del totale, lasciando il 24,34% al Centro e il 21,31% al Sud.
In testa alla classifica per regioni, il Trentino Alto Adige con un TP di 457,99 (che però conta solo il 2,61% dei domini registrati), davanti a Lombardia (TP 381,31 ma con il 21,48% dei nomi a dominio), Emilia Romagna, Lazio e Toscana. Nessuna regione del Meridione compare tra le prime dieci: la prima è l’Abruzzo, in tredicesima posizione (TP 240,61), mentre in coda alla classifica compaiono Sicilia (156,34), Basilicata (146,56) e Calabria (140,5).
Sul fronte delle province, sempre nella graduatoria generale, Bologna conquista il primato con un TP di 602,73 pari a 49.665 domini, seguita da Milano, il cui TP di 535,15 vale 175.446 domini. Seguono Bolzano (533,67) e Pistoia (465,59). La Toscana piazza nella top ten anche Firenze (settima: TP 428,49), Pisa (ottava con 392,71) e Siena (decima: 362,05). In coda alle province c’è purtroppo solo il Sud: tutte le ultime venti posizioni, con in coda Crotone (TP 114,22), Caltanissetta (108,44) ed Enna (104,77, pari a 1.471 nomi registrati).
“Il sistema utilizzato dall’Iit-Cnr ha permesso”, proseguono Martinelli e Serrecchia, “di estrapolare delle graduatorie specifiche che individuano i nomi a dominio censiti dal Registro .it ogni 10mila abitanti o ogni 100 imprese ed enti, effettuando anche un raffronto con l’analoga ricerca condotta nel 2004”. Va detto subito che le aziende registrano la grande maggioranza dei domini .it: nel campione utilizzato, 910.694 contro i 392.383 assegnati alle persone fisiche, 55.234 agli enti no-profit e 46.458 ai liberi professionisti.
Tra le imprese primeggia ancora Bologna che dalla nona posizione rilevata nell’indagine del 2004 raggiunge la vetta (TP 45,42: ovvero quasi un dominio ogni due imprese), sorpassando Milano (seconda con un TP di 37,64) e Bolzano (36,57). Tra le regioni, al primo posto le aziende del Trentino Alto Adige (TP 32,57) davanti alla Lombardia (TP 28,53), che però è prima in termini assoluti con 214mila domini, quasi un quarto del totale di settore, e ad Emilia Romagna e Lazio.
Roma ‘caput Internet’, invece, tra le persone fisiche (TP 143,40, pari al 12,33%) dove sorprende l’enorme balzo in avanti di La Spezia, che recupera sessanta posizioni piazzandosi seconda (TP 140,08), seguita da Rimini (134,33) e Bolzano (121,81). La graduatoria amplifica le differenze territoriali: le province più meridionali tra le prime 20 sono Pescara in 14esima posizione (TP 88,05) e Ascoli Piceno (83,51), ventesima; lo sono invece 17 delle ultime venti posizioni. A livello regionale il Lazio è in testa con un tasso di penetrazione del 124,89 e il 14,73% di domini registrati, davanti a Trentino-Alto Adige (TP 105,27), Toscana (TP 95,78) e Lombardia (TP 86,29 ma primato quantitativo con il 17,70% dei domini di persone fisiche).
“Abbiamo inoltre zoomato alcuni dettagli di categorie significative”, osservano i ricercatori Iit-Cnr. Tra i liberi professionisti, le province con i più alti tassi di penetrazione sono Livorno (18,31), Milano (17,47), Bologna (15,83) e Caserta (15,24). Tra le prime venti città altre quattro toscane: Lucca, Siena, Firenze e Pisa. Tra le regioni, Trentino-Alto Adige nuovamente al primo posto con 10,79 davanti a Lazio, Lombardia, Toscana.
Sul fronte degli enti no profit, Roma tiene banco con un TP 56,10 e il 12,73% dei domini registrati, davanti a Milano (44,68), Frosinone (34,95) e Firenze (32,32). Da non trascurare Napoli (settima, TP 30,78) e Bari (dodicesima con 25,28). Tra le regioni trionfa ancora il Lazio (TP 47,29 e 15,30%), che quasi doppia Lombardia (TP 27,55 ma il 16,71% dei domini) e Toscana (23,94 e 7,95%). Nel no profit la Campania si piazza quarta (TP 23,91).
La sfida degli enti pubblici promuove a livello provinciale Aosta (TP 13,05), davanti a Prato, Bologna e Bolzano. La Valle d’Aosta domina anche tra le regioni, staccando Trentino-Alto Adige (TP 10,31) e Molise (TP 8,25).
Infine, i maintainer, cioè proprio gli operatori che registrano i domini .it per conto terzi: 2.496, di cui 2.321 italiani e 175 stranieri. L’analisi dell’Iit-Cnr ribadisce il primato toscano, già emerso nel 2004, con una media di circa 3.000 domini registrati per ciascuna delle 192 sigle Mnt, le società del settore, pari a un totale di 576.224 domini .it, superando Sardegna (2.281 domini per ciascuno dei 26 maintainer) e Abruzzo, con 43 maintainer e una media di 1.245 domini. “Una leadership sicuramente favorita dalla presenza a Pisa del Registro .it e da alcune delle società storicamente più dimensionate”, concludono Martinelli e Serrecchia. La rilevazione, in questo caso, è stata fatta su un totale di 1.593.960 domini presenti nel database del Registro.

I dati completi dellp studio possono essere visualizzati qui

martedì 1 dicembre 2009

Stupro di Montalto di Castro: dalla parte delle Donne. Sempre.

Inserisco il link per vedere il video della manifestazione svoltasi domenica scorsa a Montalto di Castro (VT) relativa al drammatico caso di stupro svoltosi nel "ridente" centro della maremma laziale.

I guai della Ricerca Italiana

Riporto integralmente il testo di questo articolo apparso sulla newsletter "Il Foglietto" di Usi RDB Ricerca.

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Precari della ricerca arrampicati sui tetti per difendere posto di lavoro e dignità
di Adriana Spera

Ogni giorno il governo va ripetendo che "l'Italia sta per uscire dalla crisi e ne uscirà meglio degli altri paesi europei". Un'affermazione che forse può valere per gli speculatori finanziari che, permanendo l'assenza degli strumenti di tutela dei piccoli risparmiatori, tante volte preannunciati all'inizio della crisi e mai approntati, hanno ripreso le loro attività parassitarie.

La realtà che viviamo è un'altra, ogni giorno abbiamo notizia di fabbriche che chiudono e che licenziano personale. La disoccupazione è crescente e non investe solo il settore privato. Con la "riforma" Gelmini hanno perso il lavoro migliaia di insegnanti precari. Con la "riforma" dell'università, ve ne saranno molti altri. Con i provvedimenti di Brunetta, anziché la stabilizzazione dei precari della ricerca, avremo la dispersione di un patrimonio prezioso di sapere e di competenze, visto che molti lavoratori - dopo anni di attesa, di contratti atipici espliciti o mascherati da borse di studio e/o assegni di ricerca - si ritroveranno disoccupati. Nelle dinamiche negative che attraversano il mondo del lavoro, v'è un minimo comune denominatore nelle figure di soggetti che agiscono come veri e propri "liquidatori" delle eccellenze produttive.

Le vicende delle società Eutelia e Alcoa, che hanno occupato le prime pagine dei giornali la scorsa settimana, ne sono l'esempio lampante. Due imprese, che sono e possono essere strategiche per il paese, sono a forte rischio di chiusura. Ma i "liquidatori" sono in agguato anche nel settore pubblico e la vicenda dell'Ispra, anch'essa nei giorni scorsi sulle prime pagine dei media, ne è un esempio. Si decide di non dare più alcuna opportunità di lavoro a ricercatori, e non solo, con competenze ed esperienze indispensabili per affrontare i problemi ambientali del paese, il tutto per fornire occasioni di profitto a società private. Ma a quale prezzo e con quali garanzie?

Ai lavoratori dell'Ispra, che coraggiosamente sono saliti sul tetto del loro Istituto per rendere pubblica la loro sacrosanta vertenza, va il merito di aver messo in luce queste dinamiche aberranti e immorali, generate da scelte governative padronali, che stanno sottraendo energie e risorse strategiche alla collettività, in nome del profitto di pochi, che hanno anche il grave demerito di cancellare il futuro di questo paese. Ai padri di questa scellerata politica va tutta l'avversione della gente onesta e per bene del nostro paese che, senza se e senza ma, è schierata compatta dalla parte dei tanti lavoratori che difendono posto di lavoro e dignità.